Politica

Ligresti, verbali a orologeria contro Berlusconi

Pubblicati stralci dei verbali di Salvatore e Jonella Ligresti, interrogati nell’inchiesta milanese su Fonsai, dove si tira in ballo Silvio Berlusconi. La Carfagna: "Che casualità, proprio quando il Pd si spacca e sbanda paurosamente sul caso Cancellieri"

Sono stati pubblicati alcuni stralci dei verbali di Salvatore e Jonella Ligresti in cui si fa esplicito riferimento a Berlusconi. "Che casualità - scrive in una nota la portavoce del gruppo di Forza Italia alla Camera, Mara Carfagna -. Proprio quando il Pd sul caso Cancellieri si spacca e sbanda paurosamente, tanto da costringere il premier Letta a metterci la faccia, diventano di dominio pubblico stralci dei verbali dei Ligresti interrogati nell’inchiesta milanese su Fonsai, dove si tira in ballo Silvio Berlusconi. Una perfetta strategia di distrazione di massa sulle guerre interne precongressuali del Pd".

"Con Berlusconi siamo amici da vecchia data, veniamo dalla gavetta e gli incontri sono stati tanto frequenti quanto informali". A parlare è Salvatore Ligresti, interrogato (il 15/12/2012) dal pm di Milano Luigi Orsi, titolare dell’inchiesta che vede indagato l’ingegnere di Paternò e l’ex presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini per corruzione e quest’ultimo per calunnia. "Con il presidente Berlusconi si parla di tutto", aggiunge Ligresti, spiegando che "in alcune occasioni ho segnalato al presidente il mio personale auspicio che si trovasse una sistemazione per Giannini", una volta scaduto il suo incarico all’Isvap. "Non posso essere preciso sulle date nelle quali ho parlato di ciò con Berlusconi anche perché avevo ed ho una particolare consuetudine con lui".

In un passaggio del verbale dell’8/1/2012 dell’ex Ad di Fonsai Emanuele Erbetta depositato agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano si legge: "Sul fronte delle raccomandazioni politiche, invece, ho già avuto modo di dire quanto Salvatore Ligresti si
sia speso per trovare un adeguato approdo professionale a Giannini uscente da Isvap. Io credo che Ligresti anche negli anni prima del 2011 abbia fatto pesare le sue relazioni politiche con Berlusconi, Letta (Gianni, ndr) e Ignazio La Russa".

Jonella Ligresti sul figlio di Cardia

Marco Cardia, figlio dell’ex presidente della Consob Lamberto Cardia, fu scelto come consulente di Fondiaria-Sai ma "non è parso un luminare del diritto", sostiene Jonella Ligresti, in un interrogatorio davanti al pm Orsi (17 dicembre 2012), spiegando i rapporti con le autorità. A una domanda del pm se i rapporti con Giannini/Isvap fossero analoghi a quelli Cardia/Consob, Jonella Ligresti ha replicato che "a un certo punto mio padre decise che fossero dati degli incarichi a Marco Cardia, un avvocato figlio dell’ ex presidente della Consob. Marco Cardia l’ho conosciuto non mi è parso un luminare del diritto. L’arrivo di Marco Cardia tra i consulenti di Fondiaria è stato sostenuto da Massimo Pini. Il conferimento degli incarichi è stato materialmente seguito dall’avvocato Rapisarda".

Secca smentita del ministro Cancellieri

"Qui c’è un accanimento che non ha limite, c’è un disegno che non comprendo". È quanto si limita a dire a caldo il ministro della Giustizia smentendo come "falsa e destituita da ogni fondamento" la ricostruzione che emerge dai verbali di Salvatore Ligresti. Con una nota dal ministero della Giustizia, Mauro Mori, il portavoce del ministro definisce "destituite di ogni fondamento le dichiarazioni di Ligresti". Ed è "surreale - sottolinea il portavoce del Guardasigilli - pensare che abbia potuto chiedere un interessamento per rimanere a Parma. Annamaria Cancellieri non ha mai fatto il Prefetto a Parma". E spiega: "Si è recata in quella città, per lavoro, solo in due occasioni: la prima nel 1994, da febbraio a maggio, in qualità di Commissario Straordinario al Comune di Parma, gestione commissariale interrotta anticipatamente per la nomina a Prefetto in sede a Vicenza; la seconda volta, nel novembre del 2011, sempre come Commissario Straordinario al Comune, incarico interrotto per la nomina a Ministro dell’Interno nel Governo Monti.

È surreale - conclude il portavoce - pensare che, in entrambi i casi, Annamaria Cancellieri abbia potuto chiedere un interessamento per rimanere a Parma, potendo ricoprire incarichi più impegnativi e qualificanti".

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