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Luxuria, niente lezione sui trans e la sinistra si scatena: "Omofobi"

L'ex deputato transgender spacca Modena: tutta colpa di una conferenza nel liceo chic della città. Alcuni genitori protestano e viene tutto rinviato

Luxuria, niente lezione sui trans e la sinistra si scatena: "Omofobi"

Modena - Dopo la bufala del suo arresto in Russia, smentito anche dalla Farnesina, Luxuria ci ha preso gusto a millantare censure. È successo anche a Modena dove martedì il trans militante nel campo dei diritti gay doveva essere ospite del Liceo classico Muratori per un incontro sulla transessualità tenuto con il presidente dell'Arcigay locale. Incontro che una cinquantina di genitori è riuscito a rinviare soltanto ieri dopo una tenace battaglia iniziata chiedendo al preside di cancellarlo perché troppo di parte. Le ragioni dei genitori erano motivate da circolari del ministero dell'Istruzione che concede alle famiglie di esercitare il loro ruolo propositivo ed esprimere le loro istanze.

«Avremmo desiderato un contraddittorio per dare ai ragazzi la possibilità di farsi un'idea del fenomeno e della posta in gioco, anche alla luce del fatto che la responsabilità educativa spetta a noi genitori», avevano spiegato in una missiva al preside. Che però non li ha degnati di una risposa, complice anche le forti pressioni indirette all'interno dall'istituto esercitate dalla presenza di «autorevoli» studenti: tra i banchi del liceo infatti siedono la figlia minore dell'ex ministro Cécile Kyenge e la figlia della senatrice Maria Cecilia Guerra, mentre negli organismi rappresentativi una buona parte di autorevolezza l'ha il marito dell'ex sottosegretario al Welfare e paladina della gender theory, che è presidente del consiglio d'Istituto. E proprio la figlia della Kyenge, Giulia Grispino ha scagliato un durissimo j'accuse accusando di ignoranza quei genitori. Con queste premesse alle mamme e papà «da rieducare» non è restato che denunciare il trattamento ricevuto al quotidiano Prima Pagina e al web journal lanuovabq.it.
Da quel momento si è scatenata la bagarre politica che ieri ha avuto il suo culmine con un'assemblea di istituto a cui ha partecipato anche la senatrice Pd Guerra mostrando nel suo doppio ruolo di genitore e parlamentare il livello d'interferenza politica che l'affaire Luxuria rappresentava. A dar man forte al trans il Pd e la Cgil. A sostegno dei genitori il coordinamento Sì alla Famiglia, la Lega Nord e l'esponente Ncd Carlo Giovanardi («Il liceo Muratori sta diventando una sezione di partito che indottrina i ragazzi a suon di ideologia»). Alla fine, il consiglio ha dovuto accettare la richiesta dei genitori. L'incontro è stato definitivamente rinviato a metà aprile (le voci di rinvio dei giorni scorsi non erano mai state confermate) per permettere di trovare due relatori che possano controbilanciare l'offensiva gender rappresentata da Luxuria e Arcigay. Prima però il 26 marzo, si terrà un incontro con un endocrinologo.

Una vittoria dei genitori, che si sono trovati in questi giorni un liceo in mano a pochi studenti «pasdaran» permettendo a Luxuria di giocare il ruolo che più gli viene bene: quello della vittima. In un tweet si è chiesto a che serva il contraddittorio: «Quando parleranno di femminicidio, dovranno chiamare anche gli assassini?», ha provocato. Ma le vittime erano i genitori a cui inizialmente è stato impedito un dialogo. La decisione di rinviare è arrivata anche sotto la spinta dell'imponente manifestazione di ieri sotto le finestre del vescovado, nel corso della quale hanno manifestato 250 «Sentinelle in piedi», attivisti pro family che si battono contro la legge sull'omofobia e manifestano in silenzio ognuno leggendo un libro per ricordare che con il ddl Scalfarotto a essere messa a rischio è la libertà d'espressione. Alla manifestazione pacifica hanno fatto capolino gli attivisti Arcigay che hanno disturbato il presidio. L'assessore Pd Adriana Querzè l'ha bollata come «omofoba».
Iniziative del genere nelle scuole con il trans pugliese non sono nuove. Luxuria è già stato nei licei di Salerno e di Avellino. In quel caso non ci furono levate di scudi. Ma stavolta qualche genitore si è accorto della strumentalizzazione politica che si stava operando sulla pelle dei figli ed è intervenuto per fermare quella che aveva tutto l'aspetto di essere una vasta campagna scolastica di indottrinamento di massa in favore dell'ideologia gender.

Ora resta da capire se Luxuria accetterà un contraddittorio.

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