Cronache

Marilia, delitto imperfetto Sotto torchio il fidanzato

Lo rivela l'autopsia: la ragazza trovata morta in ufficio era anche incinta di tre mesi

La 29enne brasiliana Marilia Rodrigues Silva Martins
La 29enne brasiliana Marilia Rodrigues Silva Martins

Una messinscena, un delitto che l'assassino ha cercato di camuffare tentando di far pensare a un suicidio. L'acido muriatico vicino al cadavere, il tubo della caldaia svitato per far uscire il gas, la porta chiusa a chiave. Come se la vittima avesse deciso di farla finita. E invece no. Marilia Rodrigues Silva Martins, la bella ragazza brasiliana di 29 anni trovata cadavere venerdì sera nell'ufficio della Alpi Aviation do Brasil (società che commercializza aerei ultraleggeri e si occupa anche di brevetti di volo) dove lavorava a Gambara, paese di poco meno di 5mila anime nella provincia di Brescia, è stata ammazzata. È il responso dell'autopsia eseguita ieri: incompatibili per spiegarle con una caduta le ferite alla nuca, al volto e al petto. Al momento - spiegano gli inquirenti - il fascicolo d'inchiesta è a carico di ignoti. Ma ora comparea una testimone che potrebbe essere decisiva e che punta l'indice: la donna avrebbe notato un'auto parcheggiata davanti agli uffici nell'orario in cui si è consumato il delitto: «Era quella del fidanzato», avrebbe detto.
Intanto si scopre che l'avvenente brasiliana fosse al terzo mese di gravidanza, circostanza che potrebbe aggiungere un ulteriore elemento utile alle indagini.
Una vita difficile quella di Marilia, senza fissa dimora, un legame sentimentale instabile, pochi soldi e un futuro con orizzonti difficili. Nonostante tutto, però, sempre allegra. A Gambara, dove era arrivata da pochi mesi, la ricordano «con un trolley in mano e un sorriso in volto»: i marchi di chi ama la vita. Spezzata senza ancora poter capire il perché. Era stato un forte odore di gas a richiamare l'attenzione del proprietario dello stabile sabato scorso. Da qui l'allarme. Poi la macabra scoperta. La giovane era riversa sul pavimento dell'ufficio (dove spesso rimaneva a dormire); attorno al corpo del sangue. Ai carabinieri è apparso subito evidente che il tubo della piccola caldaia da cui fuoriusciva il metano fosse stato svitato, forse nella speranza da parte del killer che un'esplosione potesse cancellare ogni traccia.I militari- coordinati dal pm Ambrogio Cassani- mantengono il più stretto riserbo sul caso ma stanno lavorando per ricostruire la vita della ragazza fino ai suoi ultimi istanti, collocati nella serata di venerdì. Sono state sentite tutte le persone che facevano parte della sua cerchia di amicizie e frequentazioni, tra cui in particolare il fidanzato. Si scava nel passato, soprattutto recente, si spulciano tabulati telefonici, agende, contatti.
Gli investigatori-ieri radunati in Procura per un vertice- hanno ascoltato a lungo anche uno dei titolari dell'azienda per cui lavorava la vittima. L'uomo assente nei giorni scorsi, in vacanza in Abruzzo, ha effettuato il riconoscimento della salma. È un giallo questo omicidio, un giallo che però non sembra destinato a rimanere tale a lungo.
Resta da scoprire il movente. Le indagini si concentrano sull'ambiente di lavoro della giovane e sulle sue amicizie. Certamente Marilia conosceva la persona che l'ha massacrata. E ora il mirino punta sul suo compagno, forse un uomo già impegnato.

Uno dalla doppia vita.

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