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Ministri sempre per convegni In ufficio non si trovano mai

Il record spetta a Passera: 48 congressi in due mesi, anche tre in 24 ore. E sul podio con Fornero e Severino c’è pure il sottosegretario Polillo

Ministri sempre per convegni In ufficio non si trovano mai

Il titolo del super presenzialista va sicuramente a lui, Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ma lo seguono a ruota, e possono sperare in una buona rimonta, appena lui si prenderà un po’ di meritate ferie, la sua collega Elsa Fornero, ministro del Welfare e l’apparentemente innocuo Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl. E poi, via via, altri buoni passisti della dialettica come Susanna Camusso, segretario della Cgil, Gianfranco Polillo, sottosegretario all’Economia e alle Finanze, il ministro della Giustizia Paola Severino e il giudice Gianfranco Caselli. Il fatto è che non passa giorno, o quasi, che uno dei tre capolista ma, soprattutto il primo dei tre, sia implacabilmente relatore, ospite, intrattenitore, di un convegno o di una tavola rotonda o quadrata che sia. O, in alternativa, che assista e dica la sua anche solo alla presentazione di un libro o a un vernissage. Lo abbiamo verificato navigando su vari siti internet ma, soprattutto, grazie ad un sistema assolutamente attendibile: l’agenda del giorno, meglio conosciuta da noi giornalisti come: «Oggi in Italia e all’Estero», la notizia con la quale la nostra maggiore agenzia di stampa, l’Ansa, distilla quotidianamente e puntualmente alle ore 7 del mattino gli avvenimenti meritevoli di una certa attenzione da parte di noi giornalisti. Attendibilissima, dunque. Ma con un limite: tra gli avvenimenti del giorno non sono previsti ovviamente gli eventi imprevisti, cioè le improvvisate che uno o più dei presenzialisti decidono sistematicamente di fare ad altri convegni e ad altre tavole rotonde, tanto per non annoiarsi. Così le cifre che abbiamo raccolto, sulla scorta di queste indicazioni, rischiano di essere addirittura approssimate per difetto (quindi smentirle potrebbe rivelarsi un autogol). E le cifre dicono che Corrado Passera nei passati sessanta giorni è stato indicato dalle agenzie come ospite di 48 convegni, Raffaele Bonanni 39, Elsa Fornero 31, Susanna Camusso 29, Gianfranco Polillo 21, il ministro Severino 18, il giudice Caselli 17. Non è detto che i nostri incalliti relatori siano poi andati a tutti gli appuntamenti annunciati, per carità. Ma non è detto nemmeno che non siano andati ad altri (magari anche solo a qualche innocua sagra di paese, inaugurazioni, cene di Rotary o Lions) e quindi ad eventi che non sono stati catalogati dall’Ansa come «avvenimenti del giorno». Certo è che in più di un’occasione, il ministro Passera è stato fin qui il maestro fra i nostri eroi della conversazione che hanno saltellato nello stesso giorno e non sempre nella stessa città per partecipare anche a due o addirittura a tre appuntamenti. Un esempio tanto per cominciare? L’11 giugno scorso, quando Passera è arrivato, in verità, in forte ritardo al convegno «Quanto cibo viene sprecato da famiglie, ristorazione, industria, distribuzione e agricoltura? Come recuperarlo?», al Politecnico di Milano, poi è riuscito a passare all’Assemblea generale Assolombarda, e ha presenziato più tardi all’incontro promosso dalla Fondazione Corriere della Sera «Spending Review, come tagliare gli sprechi».

In verità anche il giorno 21 giugno è stata per Passera una faticaccia. Ha dovuto fare un salto a Codroipo in provincia di Udine per l’incontro «Il futuro dell’internazionalizzazione per le imprese del Nordest» promosso da Finest, a Villa Manin, poi a Roma la Commissione Trasporti della Camera gli ha chiesto giustamente conto della realizzazione delle linee programmatiche dei suoi dicasteri, quindi gli è toccato anche presentarsi all’Assemblea generale di Confcommercio, all’Auditorium della Conciliazione.

Sarà in vista di questi tour de force che pochi giorni prima aveva sentito la necessità di ritrovare la pace partecipando ad Assisi, il 18 giugno, al convegno «Un contributo francescano al superamento dell’attuale crisi economica», nel salone Papale del Sacro Convento, alle 9.15. Stesso giorno in cui più laicamente la sua collega Fornero si faceva vedere a Ivrea al Centro per l’Impiego in Corso Vercelli. E che dire di mister Bonanni Raffaele sindacalista-oratore a tempo pieno?

Giusto ieri ha offerto uno straordinario spettacolo di semiubiquità: alla Sala della Mercede, ha partecipato alla presentazione del libro: «Ascesa e declino della seconda repubblica». Poi all’Auditorium Antonianum ha presenziato agli «Stati generali del Sociale e della Famiglia». Certo il giorno prima era dovuto correre a Pomigliano D’Arco chiamato dal dovere allo stabilimento Fiat, ma il giorno prima ancora, il 25 a Roma, ha potuto dilettarsi con il convegno «Costruiamo gli Stati Uniti d’Europa». Quanto a Susanna Camusso certo non sta indietro. Per esempio l’11 giugno ha lanciato il suo contrattacco prima a Roma alla presentazione del libro «Nove su dieci», e poi a Trento al Festival dell’Economia. È un dato di fatto che l’Osservatorio Congressuale italiano nel suo rapporto 2010 elenca 102.515 eventi congressuali con un numero di partecipanti che supera i 21 milioni e con giornate di presenza congressuali che superano la soglia dei 35 milioni.

Ma dopo tutto ciò almeno una certezza: partecipare ad un convegno non rattrista il relatore. Altrimenti per quale motivo, sempre Passera, sarebbe andato il 1° giugno a Pesaro per parlare, in piazza del Popolo, al «Festival della felicità»?

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