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Minorenne vuole abortire Il medico si vende il bebè

Minorenne vuole abortire Il medico si vende il bebè

CasertaIl costo di un neonato? Più o meno quando un'automobile di media cilindrata: venticinquemila euro. Questa è la cifra pagata, biglietto su biglietto, da una coppia salernitana che voleva a tutti i costi un bambino che, per vie naturali non poteva avere. Questa coppia anziché scegliere le vie legali per poter adottare un bambino, si è rivolta a un ginecologo senza scrupoli, che ha risolto loro il problema. Ma, per poco tempo. La vicenda, infatti, è finita male: ieri il medico, Andrea Cozzolino, è stato arrestato dalla squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Alessandro Tocco, con l'accusa di concussione per induzione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e violazione della legge in materia di adozione e affidamento di minori.
La coppia che ha comprato il bimbo ha ricevuto un misura cautelare: obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'indagine è stata condotta dal Procuratore aggiunto Raffaella Capasso, della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
Questa storia nasce a Caserta, dove un giorno, nella clinica Sant'Anna (estranea ai fatti) si reca una ragazza di 17 anni, incinta ma desiderosa di liberarsi della sua creatura. La giovane chiede a Cozzolino di poter abortire anche se, il suo stato aveva superato i termini consentiti dalla legge. Costo dell'intera operazione, seimila euro. Troppi per lei, indigente.
A quel punto Cozzolino si fa avanti con la sua proposta: ti faccio partorire e mi incarico di far sparire il bambino. In realtà, l'indagato ha già i soldi in tasca, venticinquemila euro, consegnatigli anticipatamente dagli aspiranti genitori.
Il giorno del parto è ad ottobre 2010, tutto è pronto: da una parte, una madre che non vuole il suo figlioletto, dall'altra una donna matura che sogna di diventare madre. Entrambe si illudono di poter coronare i loro sogni, cosi diversi, cosi poco puliti. L'accordo con lo spregiudicato ginecologo prevede che una volta nato il bimbo, dalla clinica Santa Lucia di San Giuseppe vesuviano (estranea ai fatti) sarebbe uscita con il neonato in braccio una madre diversa da quella naturale. Cozzolino aveva assicurato alla coppia acquirente anche la copertura burocratica: in sostanza la coppia avrebbe ricevuto i documenti attestanti che a mettere al mondo il bimbo non era stata la minore ma la donna che l'aveva comprato.
Ma, il meccanismo si è inceppato perché proprio la Clinica Santa Lucia aveva trasmesso i dati del bimbo presso il Comune di residenza della madre. Un colpo per Cozzolino che non aveva fatto in tempo ad alterare i dati per la registrazione del neonato. È stata la stessa minore a far saltare definitivamente in aria il piano del ginecologo quando pochi mesi dopo il parto la madre naturale aveva scoperto che nello stato di famiglia dei suoi genitori era stato inserito anche il bimbo che non aveva voluto. La ragazza allora si è rivolta al Centro antiviolenza EVA, che ha denunciato la vicenda alla polizia. Il bimbo oggi ha due anni e sette mesi e vive con una nuova, vera, famiglia che aveva scelto la strada della legalità.


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