Monti: «Ecco i 40 miliardi» Ma i suoi conti sono sbagliati

RomaAlla fine il decreto sui debiti della Pubblica amministrazione è stato approvato, con molte delle correzioni richieste dalle aziende, anche se il giudizio di Confindustria rimane sospeso e quello di Rete imprese è già negativo.
Stando alle comunicazioni del governo («ancora la cattiva abitudine di approvare la copertina senza contenuti», ha protestato il capogruppo Pdl Renato Brunetta) ci sono procedure più semplici e tempi più rapidi nella restituzione dei primi 40 miliardi su un totale che oscilla tra i 90 miliardi di Bankitalia e i 130 della Cgia di Mestre.
L'approvazione del consiglio dei ministri è arrivata ieri mattina, con un paio di giorni di ritardo, ma il premier Mario Monti si è detto «sorpreso e indignato» verso chi lo ha attaccato per il rinvio. Critiche «giunte da forze politiche che negli ultimi venti anni» non hanno posto rimedio al problema. Chiusa la precedente esperienza. «Saranno le amministrazioni a fare il censimento», niente certificazioni, ha spiegato il ministro Corrado Passera.
L'intera cifra arriverà a destinazione nel giro di un anno, ma i primi trasferimenti alle aziende si cominceranno a vedere già nei prossimi giorni. I 40 miliardi verranno erogati in dodici mesi attraverso un allentamento del Patto di stabilità interno per sette miliardi, alla creazione di un fondo di 26 miliardi e rimborsi di imposta per 6,5.
«Entro 20 giorni gli enti avranno subito a disposizione 2,3 miliardi», ha assicurato il ministro dell'Economia Grilli. Il riferimento è all'autorizzazione data a Comuni e Province che hanno disponibilità liquide di sbloccare la metà dei pagamenti prima che venga concessa l'autorizzazione. Che va comunque richiesta entro il 30 aprile al ministero dell'Economia che risponderà entro il 15 maggio. Stessa scadenza per Enti locali, regioni e Asl che non hanno disponibilità liquide e potranno ottenere finanziamenti direttamente dal fondo.
I soggetti da rimborsare dovranno essere individuati dalle amministrazioni pubbliche, partendo dalla «anzianità del debito scaduto». Le somme anticipate non potranno essere oggetto di pignoramento. Sono poi previsti sgravi per la cessione dei crediti e un allargamento della possibilità di compensare crediti e debiti con il fisco.
Il tutto restando dentro il 3% nel rapporto deficit-Pil. Se l'Italia andrà oltre saranno rinviati i pagamenti o si troveranno altre coperture. «Il prossimo governo dovrà prepararsi ad una manovra correttiva e quindi partirà con le mani legate», ad esempio se vorrà tagliare le tasse, ha commentato il coordinatore dei dipartimenti Pdl Daniele Capezzone.
Al consiglio dei ministri è stato anche confermato il mezzo rinvio della Tares.

Fino a dicembre - ha confermato il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà - resterà in vigore la Tarsu. La maggiorazione di 0,30 centesimi per metro quadro di immondizia, sarà applicata solo nell'ultima rata.

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