
Antonio Del Pennino, storico esponente e parlamentare milanese del Partito repubblicano italiano, è morto all'età di 86 anni. Nato nel capoluogo lombardo il 12 settembre 1939, laureato in giurisprudenza, era stato deputato e senatore per più legislature oltre che vicesindaco della giunta guidata dal socialista Carlo Tognoli.
Dal 1965 al 1970 fu segretario milanese del Pri. Eletto consigliere comunale nel 1970, fino al 9 febbraio 1971 fu assessore alle aziende municipalizzate ed alle partecipazioni comunali per un breve periodo nella giunta comunale di Milano guidata dal socialista Aldo Aniasi; successivamente, capogruppo del Pri al consiglio comunale fino al 1975. Rieletto consigliere comunale nel 1985, dal 10 agosto 1982 al 12 dicembre 1985 fu vicesindaco e nuovamente assessore alle municipalizzate ed alle partecipazioni comunali nella giunta di pentapartito guidata dal socialista Tognoli. Dopo la decisione del sindaco di accogliere in giunta esponenti del Pci e dei Verdi, Del Pennino si dimise da vicesindaco e fu sostituito da Elio Quercioli, del Pci. I repubblicani, così, passarono all'opposizione e con loro tutti gli esponenti della coalizione del Pentapartito.
Rieletto consigliere comunale nel 1990 e nuovamente capogruppo, fu coinvolto nell'inchiesta Tangentopoli per presunti tangenti su appalti nel territorio milanese. In conseguenza dello scandalo legato alle inchieste si dimise.
Deputato alla Camera dal 1972 al 1994, fu presidente del Gruppo parlamentare repubblicano dal 1987 al 1992, oltre che vicesegretario nazionale del partito dal 1983. Nel periodo in cui Giovanni Spadolini fu presidente del Consiglio Del Pennino, insieme ad altri due esponenti, fece parte del comitato di reggenza del partito dell'edera.
Senatore della Repubblica nella XIV legislatura (2001-2006) e nella XV (2006-2008), nel gennaio 2008 partecipò alle consultazioni al Quirinale in rappresentanza del gruppo Dc-Pri-Mpa. Al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando coi giornalisti disse: ''Con la crisi del governo Prodi sono maturate le contraddizioni interne ad una maggioranza caratterizzata da visioni politiche inaccettabili. La fase finale della crisi rischia di rendere inevitabile il ricorso alle elezioni anticipate''.
Come si conclusero le vicende giudiziarie? Del Pennino subì tre processi (finanziamento illecito Enimont e Metropolitana di Milano) e uno per tangenti per le forniture dell'azienda dei trasporti milanese Atm. Nei primi due casi patteggiò la pena (2 mesi e 20 giorni per il primo, 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per il secondo).
Nel terzo caso il tribunale rifiutò il patteggiamento ma il processo non si concluse per avvenuta prescrizione del reato.Ha sempre continuato a interessarsi di politica, negli ultimi tempi come editorialista per il quotidiano il Riformista.