E' un monito a trecentossessanta gradi quello lanciato da Napolitano durante la cerimonia del ventaglio. Il capo dello Stato ha toccato tutti i temi più scottanti di questa estate anomala: dal caso Ablyazov ai tentativi di far deragliare l'esecutivo, dalla sentenza della Cassazione sul processo Mediaset al razzismo fino all'andatura ancora claudicante dell'economia. Il primo punto nell'agenda del presidente è la blindatura del governo di Enrico Letta: "Esitazioni da una parte o forzature dall’altra possono far sfuggire alle stesse forze di maggioranza il senso di urgenza e determinazione che caratterizza l’Italia. La situazione italiana potrebbe "peggiorare anche bruscamente dinanzi ad un’instabilità del quadro politico italiano", ha ricordato Napolitano. Dunque, per la più alta carica dello Stato, è necessario non mettere a repentaglio l'esecutivo per permettere a Letta di portare a vanti il programma di governo. Un governo, ripete Napolitano, che "rappresenta una garanzia per tutti". "Non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine, per il rifiuto di ciò che la realtà politica post-elettorale ha reso obbligato e per un’ingiustificabile sottovalutazione delle conseguenze cui si esporrebbe il paese", ha proseguito il Presidente.
L'ultimo scossone che sta facendo tremare la poltrona di Letta è l'affaire kazako: "Una storia inaudita quella della precipitosa espulsione dall’Italia della madre Kazaka e della sua bambina, sulla base di una reticente e distorsiva rappresentazione del caso e di pressioni e interferenze".
Ma sulla incerta vita del governo grava anche un'altra incognita: la sentenza sull'ex premier Silvio Berlusconi. "Si sgombri il terreno da sovrapposizioni improprie, come quella tra vicende giudiziarie
538em;">dell’onorevole Berlusconi e prospettive di vita dell’attuale governo", ha ammonito Napolitano ricordando che è necessarrio affidarsi con rispetto alle decisioni della Corte di Cassazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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