Nella videocamera sul casco c'è la verità su Schumacher

Gli inquirenti hanno in mano le immagini della tragedia che, secondo Bmf Tv, la famiglia non voleva consegnare. Interrogato il figlio 14enne

Nella videocamera sul casco c'è la verità su Schumacher

Calore e abbracci virtuali e silenziosi dal suo popolo di rosso vestito giunto a Grenoble. Ma anche l'inchiesta sull'incidente che si tinge di giallo e dubbi e interrogatori secondo quanto rivelano giornali e siti locali. Strana giornata attorno a Michael Schumacher che lotta tra la vita e la morte dopo la caduta sugli sci. Perché la Ferrari nel giorno del suo 45esimo compleanno ha radunato sul piazzale dell'ospedale i tifosi dei club, mentre all'interno, gli investigatori che indagano sulla dinamica dell'incidente interrogavano il figlio Mick, 14 anni, e un amichetto, entrambi presenti al momento della caduta. Non solo. Il quotidiano locale Le Dauphinè Liberè ha rivelato che Schumi montava una telecamera sul casco e che la procura l'ha acquisita. Secondo il sito news francese Bmf tv sembra che inizialmente la famiglia, per questioni di privacy, non volesse consegnarla. Infatti alcuni testimoni l'avevano notata sul casco di Michael, ma poi sul luogo dell'impatto non era stata trovata. Oggi si capirà di più. Di certo, se funzionante, potrebbe svelare la verità sul terribile impatto.

Nonostante tutto, a Grenoble è stato anche un giorno romantico. Perché Michael non avrebbe lasciato mai la Ferrari se solo avesse percepito quanto è grande l'amore del suo popolo. Gente appassionata e semplice, gente che si è alzata alle 4 del mattino per cingersi attorno a lui. La manifestazione silenziosa d'affetto organizzata dal Cavallino tramite i suoi fan club ufficiali, gli Scuderia Ferrari, ha infatti portato quattro pullman di tifosi a Grenoble, 200 persone che forse non saranno tante, ma sono qualcosa in tempo di feste e di altro da fare. Duecento tifosi rampanti che hanno steso un cuore immenso con lo stemma del Cavallino sul piazzale antistante l'ospedale. Duecento persone che l'hanno fatto sventolare come tutte le volte che il club di Caprino Bergamasco - che l'ha realizzato - lo svolgeva sotto il podio di Monza. Duecento innamorati del Cavallino e del tedesco che hanno scritto messaggi per lui. Come quello sullo striscione ferrarista con le parole a pennarello «da riconsegnare autografato».

Gesti e segni però significativi. Tanto più nella freddezza con cui la Formula uno segue il dramma del suo più grande campione. Formula uno calda solo nei comodi tweet inviati da ogni dove dalla gente del Circus. Mica bello. Bello invece il mazzo di 92 rose, 91 rosse come le vittorie di Schumi in carriera e una bianca in segno di speranza per la vittoria che sarà la più bella. Mazzo affidato al servizi d'ordine e preparato dal club Team Schumacher. E bella la gallery di 72 immagini vincenti, tante quante le vittorie in rosso di Schumi, messa online sul sito della Ferrari. In serata, mentre ormai i pullman con i tifosi stavano facendo rotta verso casa, ha emozionato anche il gesto di altri fan che hanno proiettato sulla parete dell'ospedale un raggio con la scritta «45, Schumi sii forte, continua a combattere».

E Michael li sta ascoltando. Anche ieri era atteso un comunicato poi slittato. Buon segno. Schumi resta in condizioni critiche ma stabili. Anche se a inquietare un poco ci si è messo un ex pilota di F1, Philippe Streiff, tetraplegico a causa di un incidente in pista e amico del professor Saillant, il medico vicino a Michael, che gli deve aver spiegato la situazione. Visto che Streiff a Sky dichiara: «L'ematoma a destra è stato assorbito, un po' meno quello a sinistra... In casi simili c'è il rischio di rimanere emiplegici... (deficit motori nella parte destra). Ipotesi, voci, frasi, si vedrà.

Ora conta solo che per i medici sia tutto stazionario e che la famiglia, per un giorno, abbia trovato conforto nei fan della Rossa: «L'incredibile affetto dimostrato dai tifosi Ferrari all'esterno dell'ospedale ci ha completamente sopraffatto e commosso fino alle lacrime».

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