Ora il Leoncavallo fa la questua per tornare nell'ex sede occupata: "Servono soldi"

Il Leoncavallo si lamenta della sede che il Comune di Milano vuole concedere perché servono soldi per ristrutturarla e allora chiede ai sostenitori di comprare quella di via Watteau

Ora il Leoncavallo fa la questua per tornare nell'ex sede occupata: "Servono soldi"
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Il Leoncavallo fa già le bizze: se da una parte pretende che il Comune di Milano dia (gratis) una struttura, dall'altra non vuole nemmeno pagare le spese di ristrutturazione necessarie. E in più ora avanza anche la richiesta di tornare nella sede di via Watteau che è stata sgomberata ad agosto dalla polizia. E per farlo chiedono ai loro supporter di mettersi una mano nel portafogli, visto che finora hanno ricevuto tanti attestati di simpatia e vicinanza ma nessun contributo concreto. Forse non sarebbero voluti arrivare a chiederlo in maniera così aperta, probabilmente avrebbero preferito che i tanti vip e influenti maître à penser si slanciassero in autonomia in iniziative di questo tipo ma hanno preferito limitarsi a qualche parola spesa a favor di telecamera e microfono.

Così, lo storico avvocato del Leoncavallo, esponente della sinistra istituzionale, nonché assessore nel Municipio 9 di Milano, ha iniziato a chiedere in giro la disponibilità di contribuire attivamente al Leoncavallo e al suo futuro. L'obiettivo è di tornare in via Watteau, che però non è uno spazio pubblico ma una struttura privata che i legittimi proprietari hanno reclamato e che difficilmente, ora, sono disposti a vedere a chi lo ha occupato per tanto tempo. "Se questo è il primo tempo un gol è stato segnato ma adesso bisogna vincere la partita, cioè fare sì che l’esperienza del Leoncavallo non vada dispersa. Per fare questo occorrono soldi, generosità ed intelligenza, quel posto se rimarrà vuoto per lungo tempo sarà una sconfitta per tutti. Il vuoto dove c’era cultura cosa ci può essere di peggio", si legge nel messaggio social di Mirko Mazzali.

"Lancio un appello, se ci sono imprenditori illuminati che vengano avanti. Se ci siete manifestatevi per comprare la sede di via Watteau", scrive ancora l'avvocato. In pratica cercano qualcuno che spenda per loro i soldi per l'acquisto della struttura e che poi gliela ceda, possibilmente a titolo gratuito, per continuare a utilizzarla come è stato fatto finora.

E dire che il Comune di Milano ha creato un bando quasi "ad personam" per il Leoncavallo per concedere la struttura di via San Dionigi, dove però i residenti non vorrebbero che il centro sociale si trasferisse. Ma servono soldi anche lì per ristrutturare e sistemare il tetto in amianto e il Comune non intende darli: "Stiamo cercando di capire se è raggiungibile perché parliamo milioni di euro".

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