Scontro frontale tra Elon Musk e l’Ue. Ieri la multa della Commissione guidata da Ursula von der Leyen a X, oggi la replica al vetriolo dell’imprenditore sudafricano. In un messaggio pubblicato su X, l’ex braccio destro di Donald Trump ha dichiarato: "L'Ue dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i propri cittadini".
La multa in questione, pari a 120 milioni di euro, è il risultato di un’indagine durata quasi due anni nell’ambito del Digital Services Act. Si tratta delle prime sanzioni applicate sulla base della normativa che impone maggiori obblighi di trasparenza alle grandi piattaforme digitali rispetto ai contenuti illegali e potenzialmente dannosi.
La decisione europea ha immediatamente alimentato tensioni con gli Stati Uniti. Prima ancora della comunicazione ufficiale, il vicepresidente americano JD Vance aveva criticato Bruxelles, sostenendo che intendesse punire X per "non aver imposto la censura". In seguito, il segretario di Stato Marco Rubio ha definito la misura "un attacco a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano da parte di governi stranieri" e ha aggiunto che "i tempi della censura online degli americani sono finiti".
Alla reazione statunitense ha risposto la vicepresidente della Commissione europea con delega al digitale Henna Virkkunen che ha respinto le accuse: "La multa a X riguarda la trasparenza, non ha nulla a che fare con la censura". Ha inoltre ribadito che "le nostre regole valgono per tutti coloro che operano in Europa" e ha anticipato che sono attese ulteriori decisioni nei prossimi mesi.
Nel dettaglio, Bruxelles ha contestato tre diverse violazioni. Una riguarda il sistema di verifica degli account, sanzionato con 45 milioni di euro perché la spunta blu può essere acquistata senza controlli effettivi sull’identità dell’utente. Una seconda multa, da 35 milioni, è legata alla scarsa trasparenza dell’archivio pubblicitario. La terza, da 40 milioni, concerne invece il mancato accesso dei ricercatori ai dati pubblici della piattaforma.
Sul fronte politico europeo, tra le reazioni più dure quella del primo ministro ungherese Viktor Orban, che ha affermato: "L'attacco della Commissione a X dice tutto.
Quando i signori di Bruxelles non riescono a vincere il dibattito, ricorrono alle multe. L'Europa ha bisogno di libertà di parola, non di burocrati non eletti che decidono cosa possiamo leggere o dire. Tanto di cappello a Elon Musk per aver mantenuto la posizione".