Oscar Giannino fonda un partito?

Su sei quotidiani, oggi viene pubblicato un manifesto con tanto di dieci proposte per riformare l'Italia, soprattutto in materia economica. Ma non solo. Dieci proposte per "una nuova forza politica"

Oscar Giannino fonda un partito?

Le premesse ci sono tutte. E le intenzioni anche. Oscar Giannino, nonostante abbia più volte sorriso al malpensante che insinuava una sua discesa in politica, pare fare sul serio. Lo dimostra un appello pubblicato oggi su sei quotidiani (Mattino, Messaggero, Fatto Quotidiano, Foglio, Gazzettino e Sole 24 Ore) e sul sito internet fermareildeclino.it.

Un manifesto con tanto di dieci proposte per riformare l'Italia, soprattutto in materia economica. Ma non solo. Dieci proposte per "una nuova forza politica". Oltre a Giannino, tra i promotori dell’iniziativa ci sono altri autorevoli economisti. Da Michele Boldrin a Sandro Brusco, da Luigi Zingales a Carlo Stagnaro.

Per gli autori del manifesto, la classe politica ha fallito e urge un programma nuovo che, in estrema sintesi, si basi sulla ricetta "meno tasse e meno Stato". "La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 - tranne poche eccezioni individuali - ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente", recita l'appello. Che poi indica la strada da percorrere: "Bisogna generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale. Affinché l’interesse di chi lavora - o cerca di farlo, come i giovani e tante donne - diventi priorità bisogna smantellare la rete di monopoli e privilegi che paralizzano il paese. I problemi odierni sono gli stessi di vent’anni fa, solo incancreniti: l’inefficienza dell’apparato pubblico e il peso delle tasse che lo finanziano stanno stremando l’Italia. Perdendo lavoro e aziende, migliaia di persone non sono più in grado di produrre e milioni di giovani non lo saranno mai".

Entrando nel merito delle proposte concrete, si va dal taglio della spesa pubblica, alla riduzione delle tassa su chi produce, all'abbattimento del debito pubblico, attraverso la vendita di proprietà pubbliche fino al riconoscimento del merito tra i dipendenti pubblici, alle liberalizzazioni anche nei servizi e nel sistema formativo e all'eliminazione dei conflitti di interesse.

Per questo motivo, conclude l'appello, "auspichiamo la creazione di una nuova forza politica - completamente diversa dalle esistenti - che induca un rinnovamento nei contenuti, nelle persone e nel modo di fare

politica. Cittadini, associazioni, corpi intermedi, rappresentanze del lavoro e dell’impresa esprimono disagio e chiedono cambiamento, ma non trovano interlocutori". Ci sarà Giannino a capo di questa nuova forza politica?

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