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Pd, Chiamparino in corsa: "Pronto a dare una mano"

Epifani vuole evitare il flop dei passati congressi in cui le fazioni si ammucchiavano a sostegno di un candidato. Salvo poi dividersi subito dopo

Pd, Chiamparino in corsa: "Pronto a dare una mano"

Un partito, tante correnti, troppi contendenti alla segreteria. Nel caos democratico, adesso drizza la testa anche l'ex sindaco di Torino Sergio Chiamparino che sta scaldando i motori per il congresso del piddì. "Se si creeranno le condizioni per dare una mano al centrosinistra, a prescindere dal ruolo - ha spiegato il presidente della Compagnia di San Paolo - può essere cosa su cui ragionare, ma allo stato attuale non ho obiettivi". Non sarà certo uno compito facile quello che Guglielmo Epifani ha accettato di caricarsi sulle spalle per traghettare il partito fino allo scontro definitivo.

Nel primo giorno di lavoro da segretario Epifani ha spiegato, a chi gli ha parlato, il suo metodo di lavoro (già anticipato sabato al momento dell’elezione): coinvolgere tutte le componenti del Pd negli organismi che prepareranno il Congresso. A detta dell'ex segretario della Cgil, l'obiettivo è favorire un dibattito che chiarisca le diverse posizioni che convivono all'interno del partito. In realtà, l'operazione sembra tesa a blindare il congresso, come è sempre accaduto in passato. In attesa di incontrare Pier Luigi Bersani per il passaggio di consegne, Epifani ha iniziato dai gruppi parlamentari. Ieri ha incontrato i capigruppo Roberto Speranza e Luigi Zanda per affrontare le questioni parlamentari aperte, a cominciare dalle Commissioni di controllo che spettano alle opposizioni (Copasir, Vigilanza Rai e Giunta per le elezioni del Senato). Domani pomeriggio, invece, ci sarà il faccia a faccia con i senatori democrat e, nei giorni successivi, con i deputati e con gli europarlamentari.

Adesso Epifani si ritrova a gestire il partito in una situazione paradossale. Bersani ha deciso di dimettersi dopo che le elezioni sono state perse, ma senza che nessuno in Direzione glielo rimproverasse, e dopo che lo stesso organismo ha approvato tutte le scelte successive, dall’inseguimento di Beppe Grillo alla gestione delle candidature per il Quirinale. Tutti lo hanno appoggiato tacendo di non essere d’accordo, come ha ammesso sabato in assemblea Rosy Bindi. Per questo, ha spiegato il segretario a Repubblica, il punto di arrivo è un congresso con una discussione "impietosa, coraggiosa, esplicita". Più che la segreteria, che sarà snella e nella quale entrerà il "renziano" Luca Lotti, sarà importante la Commissione preparatoria delle Assise. Epifani pensa a un Comitato sulle regole e a uno più politico, in cui coinvolgere tutti, dai boiardi fino ai ragazzi di OccupyPd passando per il sindaco Matteo Renzi. Questo nel tentativo (difficilissimo) di evitare il flop dei precedenti congressi e primarie, in cui le correnti si sono ammucchiate a sostegno di uno o l’altro candidato per puro tatticismo.

Salvo poi dividersi subito dopo.

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