Il Pdl plaude alla nota di Giorgio Napolitano. Invitando a rispettare la sentenza ma tenendo la porta aperta alla grazia, il capo dello Stato non ha infatti mancato di parlare direttamente al popolo del centrodestra confermando la leadership di Silvio Berlusconi, accogliendo le critiche mosse dal Pdl al verdetto pronunciato dalla Cassazione e, soprattutto, aprendo alla riforma della giustizia. "Il presidente della Repubblica lascia aperti spazi significativi per quello che riguarda il futuro", ha commentato Fabrizio Cicchitto invitando la politica a "misurarsi con questa prima presa di posizione con senso di responsabilità e spirito costruttivo". Il Pd, però, ha accolto la nota con freddezza. "Una dichiarazione opportuna viste le pressioni che si sono create anche indebitamente", si è limitato a commentare il segretario Guglielmo Epifani.
Il Pdl lo dice chiaramente. Si riconosce nella nota del presidente della Repubblica. Secondo Mariastella Gelmini, "dimostra come il problema da noi posto dell’agibilità politica di Berlusconi non sia un fatto personale ma una questione schiettamente politica". Ad ogni modo saranno lo stesso Berlusconi e il Pdl a valutare le iniziative da intraprendere in sede politica. Quel che è certo, a detta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Michaela Biancofiore, è che Napolitano non si è fatto "strumentalizzare dai sogni onirici del Pd di vedere la scomparsa politica per via giudiziaria" del Cavaliere. E conferma: "Sulla eventuale richiesta di grazia rifletterà Berlusconi, visto che ne va della sua vita e della sua dignità, ma sembra di cogliere con evidenza che vi sia da parte del Quirinale una disponibilità di massima". Sulla stessa linea anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che di Napolitano apprezza "la grande sapienza politico giuridica". Invece per Nitto Francesco Palma, presidente della commissione giustizia del Senato, la nota è interlocutoria: "Sul piano giuridico, il presidente della Repubblica, ha detto delle cose sufficientemente ovvie". Insomma, tutto è in divenire. Nelle prossime ore si capiranno meglio le mosse del Cavaliere. D'altra parte anche Paolo Romani non fatica a cogliere la cautela con cui il capo dello Stato ha ragionato sulla possibilità di garantire l'agibilità politca al Cavaliere.
Tuttavia, vengono sottolineati tre passaggi fondamentali: la necessità di una riforma elettorale di salvaguardia, la legittimità delle critiche degli esponenti di centrodestra alla discutibile sentenza di condanna e la riserva di una successiva decisione proprio da parte del capo dello Stato ovviamente non prima di un esame rigoroso. Insomma, a detta di Romani, "una nota equilibrata che sembra non lasciare dubbi sulla eccezionalità del caso giudiziario che ha coinvolto Berlusconi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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