"Perquisito anche l'Ordine: dai pm attacchi inquietanti"

Il presidente dei giornalisti Enzo Iacopino (nella foto) si dice sconcertato dopo l'ultima querela contro il Giornale

"Perquisito anche l'Ordine: dai pm attacchi inquietanti"

Roma - Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, che ne dice? Ci siamo attirati un'altra querela per diffamazione recensendo il libro di testimonianze dell'Ordine dei giornalisti, Le mani nel cassetto (e talvolta anche addosso), proprio per denunciare l'arma intimidatoria delle perquisizioni alla stampa.
«Sono sconcertato. Leggo, parola per parola, l'articolo del Giornale sulla perquisizione del 1996 a Stefano Zurlo e non trovo nulla che mi sembri diffamatorio. Vogliamo una spiegazione. E non so se stavolta siete soli o in buona compagnia».

Perché dice questo?
«Perché pochi giorni fa è venuta nella nostra sede la polizia giudiziaria e ha voluto delle copie del volume e i dati identificativi di alcune persone, me compreso che dell'Ordine sono il rappresentante legale. Il nostro avvocato è andato ad informarsi, ma gli hanno detto che sugli atti c'era il segreto. Ha appreso solo che tutto partiva da Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo. Abbiamo pensato ad un'iniziativa di risposta, ma non avevamo ancora gli elementi. Non ho saputo più nulla, finché non è uscita sul Giornale la lettera aperta di Sallusti, indirizzata a me. Speriamo che sia il vostro legale a darci qualche informazione».

Per ora, c'è l'avviso del tribunale di Monza al direttore Alessandro Sallusti e all'autore del pezzo, Giacomo Susca, che sono indagati per aver offeso la reputazione di Davigo e Colombo.
«Vogliamo conoscere i fatti, ne abbiamo il diritto e il dovere. Ma intanto, a Sallusti che mi chiede di dargli una mano assicuro che l'Ordine non lascerà il direttore e Il Giornale soli in questa vicenda, anche se non ci sarà un coinvolgimento diretto contro di noi. D'altronde, il libro è nostro, pubblicato con il logo dell'Ordine e la mia prefazione. E ce ne assumiamo la responsabilità».

La visita all'Ordine fa pensare che l'obiettivo, prima dell'articolo, sia il libro stesso. O no?
«In tutti i casi non ci gireremo dall'altra parte fingendo di non sapere, come ha fatto qualcun'altro».

Parla di Renato Farina, autore sotto pseudonimo del pezzo per cui Sallusti è stato condannato a 14 mesi di carcere?
«Sì di lui, che ora dice ai giornalisti di non aver saputo niente su una notizia pubblicata in prima pagina dai giornali, diffusa da tv e radio. Se si fosse autodenunciato prima, per Sallusti sarebbe stato tutto diverso».

Che quest'ultima querela venga da due ex toghe del pool di Mani pulite, che impressione le fa?
«Mi inquieta, soprattutto, che a querelare un giornale, senza prima cercare un chiarimento o sollecitare una rettifica, sia uno come Colombo, che siede nel consiglio d'amministrazione della Rai, la maggiore azienda d'informazione del Paese».

Tutto questo succede mentre in Senato non si riesce a migliorare la legge sulla diffamazione.
«Questo ddl è una pistola puntata alla nuca dei giornalisti, soprattutto i più deboli e non contrattualizzati, all'inizio di una campagna elettorale che sarà carica di tensioni. Ha il fine di tenere sotto ricatto permanente decine di migliaia di colleghi proprio quando è prevedibile che riprenda l'onda di notizie devastanti per la Casta dei politici».

Andrà avanti o no?
«Il Senato non recupererà la dignità e finirà con l'approvarla, per responsabilità diffuse di tutti i partiti. Confido che la uccida la Camera».

Intanto, Sallusti andrà in galera.
«Ci andrebbe anche con le nuove norme, che non risolvono il suo problema. D'altronde, sono contro la grazia che sarebbe una formidabile via di fuga per il Parlamento».

Perché da noi non si viene condannati per querela temeraria, come in altri Paesi?
«Nel ddl la proposta c'era, ma è stata accantonata.

Per centinaia di querele si chiede la remissione alla vigilia della prima udienza. Ma per 2 anni il giornalista scrive azzoppato. Forse, proprio questo vuole una certa politica. E quante ville al mare si sono fatte con le querele».

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