La scialuppa è già pronta. L'hanno varata Pier Ferdinando Casini e Mario Mauro e si chiama Nuovo Centro Destra. Lancia veloce o zattera della medusa, questo si vedrà nel tempo. Intanto però l'imbarcazione è in acqua, pronta a traghettare, in caso di scissione dal Cav, Angelino Alfano e soci verso altri lidi. La nuova formazione, come raccontano i protagonisti restando sempre nella metafora marina, sarà «ancorata al partito popolare europeo».
Ecco dunque il «Nuovo Centro Destra», cd e non dc, per ricordare simbolicamente la Democrazia cristiana ma al tempo stesso mantenendo le distanze. Non si butta niente, semmai si ricicla. Il contenitore moderato nascerà dalle ceneri di Scelta Civica, che è formalmente ancora in vita ma che si è politicamente inabissata al Senato la settimana scorsa. «Casini è la mente, Mauro si è accodato e ha fatto il mallevadore dell'operazione», afferma la vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta, montiana. E mentre il Professore si schiera per il bipolarismo e occhieggia a Matteo Renzi, Casini e Mauro sostengono le larghe intese e guardano, moderatamente, verso destra.
Rispunta il Grande Centro? Resuscita la Balena Bianca? Niente di tutto questo, assicura «Pierferdy». Dice: «Il terzo polo non è un problema all'ordine del giorno. Il terzo polo, purtroppo per noi, l'ha fatto Grillo alle scorse elezioni politiche. Bisogna cercare che non faccia il primo, la prossima volta». E quindi serve «un atto di responsabilità, di intelligenza, un gesto necessario per gli italiani, quello di «riorganizzare il sistema politico per mettere uno stop al populismo e per cercare di governare questo Paese nei prossimi anni tenendo a riferimento le famiglie del socialismo e del popolarismo europeo». Aggiunge il ministro della Difesa: «Da sempre sono popolare e non intendo morire populista. Io penso al futuro delle idee, che mi sembra abbastanza chiaro: noi tutti ci dobbiamo interrogare con responsabilità su quali possano essere quelle più utili per il Paese». Casini insomma punta a un centrodestra «deberlusconizzato» che faccia un pezzo di strada con il Pd prima di separarsi. Il cuore del progetto prevede che le colombe del Pdl lascino il nido di Palazzo Grazioli: ma Alfano e gli altri ministri faranno davvero il gran passo? La Lanzillotta è convinta che i suoi ex compagni di partito stiano sbagliando tutto. «Pier Ferdinando sta quantomeno sbagliando i tempi. Lui vuole andare di là, ma di là c'è il Cavaliere. E non è un Berlusconi al tramonto, Berlusconi è un combattente e resisterà a lungo». Sullo sfondo ci sono le elezioni europee dell'anno prossimo, alle quali Casini e Mauro vorrebbero presentarsi con il Nuovo Centro Destra. Bisognerà vedere che fine farà quello vecchio.
Falchi e colombe si sfidano a colpi di firme e documenti in vista del consiglio nazionale dell'otto dicembre. Sempre che il giorno del giudizio resti quello e non venga anticipato dal voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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