
«Fate presto». L'appello del comitato «Famiglie sospese» che riunisce circa 4.500 nuclei che hanno acquistato alloggi in cantieri sotto sequestro o bloccati dalle inchieste della Procura di Milano sull'urbanistica rimane sempre lo stesso. «Serve una soluzione». Lo ripetono «dopo 409 giorni di blocco» dell'edilizia e anche se (finalmente) si apre uno spiraglio. Due giorni fa hanno ricevuto dalla prefettura la convocazione di un tavolo di confronto per tentare di uscire dal caos. L'incontro è fissato per martedì 16 settembre alle 16, oltre al prefetto Claudio Sgaraglia ci sarà il sindaco Beppe Sala che un mese fa aveva chiesto al rappresentante del governo sul territorio. Il primo agosto, dopo il terremoto giudiziario scoppiato con la convalida di arresti per sei indagati, tra cui l'ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e il patron di Coima Manfredi Catella, a cui il Tribunale del Riesame nel frattempo ha già revocato i domiciliari, Sala aveva incontrato per la seconda volta a Palazzo Marino i portavoce delle «Famiglie Sospese». Al termine, si era impegnato a chiedere al prefetto di istituire un tavolo interistituzionale per trovare una via d'uscita sui cantieri fermi. La lettera di convocazione il primo settembre è stata inviata anche al portavoce dei piccoli imprenditori immobiliari che aveva presentato un'istanza al prefetto come gli acquirenti. Un incontro, scrive Sgaraglia, «finalizzato a ad una valutazione delle tematiche che saranno rappresentate» alla presenza «anche «del sindaco».
«Arriva finalmente il tavolo di lavoro che coinvolgerà Comune, governo e cittadini, con l'obiettivo di trovare una soluzione per le centinaia di famiglie ferme da oltre un anno - sottolinea il portavoce delle Famiglie Sospese Filippo Maria Borsellino -. Speriamo sia il passo decisivo per sbloccare la nostra situazione. Per molti di noi la vita diventa ogni giorno più difficile». Ricorda gli «affitti non previsti» per chi nel frattempo aveva già venduto la propria casa, «mutui e prestiti da ripagare, famiglie che intanto si allargano ma che vivono ancora in monolocali. Ci auguriamo di diventare finalmente una priorità per Comune e Governo, che insieme possono e devono dare risposte concrete». Rivolge un appello anche al mondo della giustizia. «Vorremmo incontrare il Presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia riferisce Borsellino . In tanti tra noi desiderano ringraziarlo per le parole di vicinanza espresse mesi fa. Sarebbe inoltre l'occasione per ribadire un principio fondamentale: non chiediamo un liberi tutti. Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Ma i cantieri vanno sbloccati. Vanno sbloccate le nostre vite». Roia aveva dichiarato che «bisogna reprimere i reati ma trovare soluzioni per il futuro e per sbloccare i cantieri. C'è chi ha pagato molti soldi e usato i propri risparmi per cercare di avere una casa».
Il deputato FdI ed
ex vicesindacp Riccardo De Corato ringrazia invece il prefetto «per la disponibilità. Il governo, nonostante riceva continui attacchi da Sala, dovrà togliergli le castagne dal fuoco per i guai combinati da lui e dal Pd».