Roma - Alfredo Davanzo torna libero. L'uomo, considerato l'ideologo delle cosiddette Nuove Br del Partito Comunista Politico-Militare, ha lasciato il carcere, dopo aver finito di scontare una pena definitiva di nove anni. Fonti del Dap hanno infatti raccontato che il detenuto è uscito il 23 maggio scorso dalla prigione di Catanzaro, ma la notizia si è appresa solo due giorni fa.
Davanzo insieme ad altri dieci neo brigatisti, meno di due anni fa si era visto confermare dalla Cassazione, la condanna inflitta nel processo d'appello bis. L'accusa era quella di avere progettato un attentato al giuslavorista e parlamentare Pietro Ichino anche se, per la Suprema Corte, le cosiddette Nuove Br non potevano essere considerate un'organizzazione terroristica. La II Sezione Penale della Cassazione nel settembre 2012 aveva infatti dichiarato inammissibile il ricorso con il quale la Procura Generale di Milano chiedeva il ripristino dell'accusa di terrorismo, che avrebbe ridato vigore alle pene più aspre inflitte nel primo processo di appello. Era stata la stessa Cassazione, il 23 febbraio 2011, con un verdetto della Quinta sezione penale, ad annullare con rinvio quelle condanne, ritenendo non configurabile la matrice terroristica dell'organizzazione neobrigatista.
Il 28 maggio, la Corte d'Assise d'appello di Milano, seguendo la stessa impostazione, aveva fatto cadere l'accusa di associazione sovversiva con finalità terroristiche.
Insomma, Davanzo se l'è cavata con poco ed è già fuori. Eppure sono state proprio le sue idee a ispirare nel maggio 1999 gli assassini che hanno ucciso Massimo D'Antona e quelli che tre anni dopo hanno fatto fuori il giuslavorista Marco Biagi. Le nuove Br nel marzo del 2003, durante il conflitto a fuoco che ha portò alla cattura di Nadia Desdemona Lioce, uccisero anche il poliziotto Emanuele Petri.
Davanzo era finito in cella nel 2007 durante nel corso dell'operazione Tramonto, coordinata dal pm Ilda Boccassini e da allora non ha mai mostrato del resto alcun segno di pentimento, anzi è arrivato perfino a minacciare
Monti mentre durante il processo d'appello alle nuove Br, un giornalista chiedeva la sua opinione sull'attentato a Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, gambizzato dagli anarchici del Fai a Genova.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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