Medici che si scazzottano davanti alle partorienti, medici presi a schiaffoni da parenti disperati. Gli ospedali stanno diventando dei ring in cui vince chi ha più muscoli. E spesso passano in secondo piano le storie pietose, di pazienti che soffrono su un letto, in cerca di un sorriso o di una stretta di mano che li rassicuri. Il rapporto dellassociazione «Cittadinanzattiva» rileva uno spaccato inquietante della realtà ospedaliera italiana. Non fatta solo di malasanità ma anche di cinismo estremo. E cresce lesercito dei pazienti che denunciano comportamenti sgarbati e irrispettosi di medici e infermieri. Non a caso, l8-9% delle circa 16 mila segnalazioni di «disservizi» che giungono ogni anno rilevano proprio casi di noncuranza oppure di incuria: ricoverati che non vengono lavati e cambiati in modo adeguato, o che non trovano un aiuto per alzarsi dal letto. Racconta il figlio di un malato terminale: «Ho sentito dire dal pimario di pneumologia quando ha visitato mio padre: Chi lha mandato questo?. E a mia mamma che voleva notizie ha risposto seccato: "Ma non lo vede come sta?"». Un altro paziente, di Roma si lamenta: «Quando il dentista si è accorto che ho applicato per errore il gel adesivo sulle gengive, è andato su tutte le furie, urlandomi: "Proprio come tutti i vecchi rincoglioniti che mi tocca curare...».
I protagonisti degli episodi negativi sono soprattutto i medici ospedalieri, ma peggiora anche il comportamento di infermieri e medici di famiglia. Vittime più frequenti: anziani e disabili spesso vittime dellindifferenza e di una mancata umanizzazione. La cortesia e leducazione, del resto, dovrebbe essere un dovere professionale, come prevedono i Codici deontologici. Lo sanno bene alcuni medici in prima linea che hanno avvertito il problema dilagante e lanciano una proposta al ministro della Sanità, Ferruccio Fazio. «Sarebbe necessario istituire una nuova figura professionale allinterno degli ospedali spiega Raffaella Bertoglio, medico di medicina generale che si potrebbe chiamare operatore di umanità. Questa figura dovrebbe tutelare in reparto sia lammalato, sia la sua famiglia e verificare che il rapporto con medici e ospedalieri sia corretto». E Bertoglio precisa: «Questa persona deve vigilare, ma devessere messa in grado di intervenire». Dunque, niente volontari in corsia che hanno le armi spuntate. Ma solo un nuovo dipendente che viene formato per svolgere questo delicato compito. Dove? «Noi abbiamo costituito da pochi mesi lassociazione Neith-Gregg, che sarebbe disponibile a tenere dei corsi per formare la nuova figura professionale». Bertoglio ha esperienza nel settore ed elenca dettagli che in un ospedale non si vorrebbero vedere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.