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"Protestare adesso è un errore". I sindacati divisi sulla manovra

I sindacati marciano divisi sulla Legge di Bilancio. Cgil e Uil confermano gli scioperi generali proclamati nei giorni scorsi. Soddisfatta invece la Cisl di Luigi Sbarra: "È stato un incontro positivo"

"Protestare adesso è un errore". I sindacati divisi sulla manovra

Giorgia Meloni lo aveva detto chiaro e tondo, prima e dopo l’incontro con i sindacati: “Non ci sono le risorse per fare tutto”. Ma in oltre due ore di incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil, la premier non ha escluso “valutazioni” e qualche miglioramento sulle richieste dei sindacati su temi come lavoro, fisco e pensioni. L’apertura di Palazzo Chigi di rimettere mano alla manovra di Bilancio viene accolta con favore dalla Cisl di Luigi Sbarra, mentre Cgil e Uil confermano gli scioperi proclamati e annunciano la “mobilitazione”.

Luigi Sbarra (Cisl): "Protestare adesso è un errore"

La posizione di Luigi Sbarra, chiarita questa mattina in un’intervista al Corriere della Sera, è ragionata e aperta al dialogo con la premier. E soprattutto va in controtendenza rispetto allo sciopero proclamato dai sindacati cugini. “È stato un incontro positivo – esordisce il leader della Cisl – abbiamo ribadito la nostra valutazione sulla manovra e chiesto di migliorarla”. I punti di incontro tra il sindacato e l’esecutivo sono tanti: dalle risorse destinate a contrastare il caro bollette, ai temi fiscali (esonero contributivo per le assunzioni di under 36 e cuneo fiscale) passando per il tema delicato delle pensioni. Sbarra prova a mettere in fila i temi che più lo hanno convinto della Legge finanziaria: “Apprezziamo che i due terzi della manovra siano rivolti a consolidare i sostegni a lavoratori, pensionati, famiglie e imprese colpite dal caro energia e dall’inflazione” e aggiunge, “bene l’esonero contributo per le assunzioni di giovani e donne fino a 36”. E su questo propone al governo una leggera modifica: “bisognerebbe alzare il tetto della contribuzione oltre 6 mila euro”.

Il giudizio è tutto sommato positivo, consapevole dei pochi margini a disposizione della maggioranza di governo e volto ad aprire un dialogo costruttivo sui contenuti politici. “È nel dialogo che possiamo e dobbiamo migliorare la manovra”. Un messaggio, quello di Luigi Sbarra, che non viene recepito dalle altre sigle sindacali, in teoria sue alleate.

Il giudizio negativo di Cgil e Uil

Il tentativo di apertura di Palazzo Chigi sulla manovra e la posizione dialogante della Cisl, non scalfiscono il "giudizio “negativo" della Cgil, seguita a ruota dalla Uil. Le riposte arrivate dalla premier Meloni, scandisce Maurizio Landini, al termine dell’incontro, “hanno confermato le profonde distanze sul fisco e sulla precarietà”.

Non è bastato il riconoscimento da parte della premier di richieste sindacali “sensate” e la manifesta volontà di intervenire alla modifica della Legge di Bilancio. “Siamo disponibili a ragionare su alcune cose” ha dichiarato Giorgia Meloni a margine dell’incontro. Pur rimanendo coerente con l’assetto politico della Legge di Bilancio, la premier aveva lasciato intendere di voler mettere mano a Opzione donna, ai capitoli relativi alla detassazione dei contratti e al taglio del cuneo fiscale. Nulla è bastato per dissuadere Landini nell’annunciare la necessità di “proseguire la mobilitazione” e confermare di fatto gli scioperi proclamati nei giorni scorsi. In linea anche la Uil di Pierpaolo Bombradieri: “Abbiamo ribadito il nostro giudizio negativo.

Non c’è stata nessuna risposta né su salari e pensioni né sul cuneo fiscale”.

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