«Se non mi sposo con te mi farò prete». Un bambino e la sua promessa, che poteva fuggire via, con gli anni, con le stagioni. E invece Jorge Bergoglio è entrato davvero in seminario, ha preso i voti, si è fatto prete. Un prete pastore vicino alla gente, diventato ben presto spina del fianco dei politici, dei potenti, che ha denunciato la corruzione, il prete che ama Borges e che ha continuato a muoversi in metropolitana, che anche da vescovo ha continuato a fare la vita del prete di quartiere.
Oggi, ad aggiungere un tassellino in più a quel ritratto di uomo diventato Papa, c'è un particolare in più, che lo rende ancora più umano, più vicino alla gente. La sua fidanzatina Amalia, che oggi racconta di quando, poco più bambina, Jorge le consegnò una lettera d'amore, con il disegno di una casetta bianca, in cui sarebbe voluto andare a vivere con lei e le disse: «se non mi sposo con te, mi faccio prete». Oggi Amalia è una signora con i capelli bianchi freschi di parrucchiere, la televisione argentina l'ha già intercettata e intervistata. Lei racconta, commossa e un po' divertita. È stato molto tempo fa, ma sapere che quel ragazzino così deciso e audace è appena stato eletto Papa una certa impressione la deve pur fare. «Gli auguro di essere sempre quello che è, di non abbandonare mai quel cammino. E che abbia sempre presente l'Argentina», dichiara ai giornalisti, divertita per tanto interesse. «In realtà - spiega - voi mi chiamate fidanzata, ma non è la parola esatta. Sono stata fidanzata dopo, con quelli che sarebbero stati i miei due mariti. Con lui è stato diverso, non mi propose cose mai cose cattive», puntualizza. La lettera d'amore venne sequestrata però dal padre della ragazzina, e la mamma di Amalia la strappò. Bergoglio come Wojtyla, l'altro Papa che veniva da lontano e che si appresta a diventare il Papa della porta accanto, che come lui ha avuto in gioventù una fidanzata. «Quando ieri ho saputo dalla TV che era diventato Papa mi sono messa in piedi, ho abbracciato mio figlio e ho pianto dall'emozione», ha detto la donna, che vive a Flores, il quartiere di Bergoglio a Buenos Aires.
E alla signora che alla domanda se «ora vorrebbe incontrare il Bergoglio Papa risponde senza tentennare un attimo: «No. Lui è impegnato in un incarico molto alto, io sono molto umile».
Peccato aver buttato quella letterina, oggi sarebbe diventata un documento da custodire e da mostrare ai nipoti, di quel Jorge Mario diventato poi Papa, il primo argentino, il primo dalle Americhe. «Si è sempre mischiato con la gente più semplice, racconta il suo ex portavoce argentino, Guillermo Marcò. «È sempre stato un uomo abitudinario - spiega. Si sveglia alle cinque del mattino per pregare, praticamente non ha una vita serale, non esce a cenare con gli amici, preferisce restare a casa».
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