Rimborso Imu, il Cav scrive agli italiani

RomaL'ennesimo geniale ed efficace spot elettorale di Berlusconi e scoppia l'ennesima polemica. Col risultato di far da megafono alla proposta forte del Pdl sulla tassa sulla prima casa. Il casus belli è una lettera arrivata a migliaia di cittadini in una busta con l'intestazione «Rimborso Imu 2012». Nella missiva, firmata Silvio Berlusconi, le intenzioni del Cavaliere qualora vincesse le elezioni. Lettere spedite in due ondate differenti, la prima delle quali è già arrivata in molte case italiane. In particolare, se il centrodestra tornerà al governo, viene spiegato passo per passo cosa accadrà sulla restituzione dell'Imu: «Per la prima volta, ricevendo una lettera dell'Amministrazione finanziaria, lei non avrà nulla da temere, ma potrà finalmente sorridere perché le porterà una buona notizia. La lettera le comunicherà infatti il suo diritto a ricevere il rimborso e l'ammontare che le spetta», si preannuncia. Subito dopo «potrà recarsi presso gli sportelli delle Poste italiane a riscuotere il rimborso». Insomma, nero su bianco quello che Berlusconi già aveva detto a voce nel comizio di Milano, lo scorso 3 febbraio. La cosiddetta proposta choc trascritta su una lettera: niente di nuovo ma apriti cielo. L'ex leader del Popolo viola e ora candidato alle regionali del Lazio per Rivoluzione Civile, Gianfranco Mascia, arriva a tuonare: «Lo denuncio per voto di scambio». Viene da chiedersi se sia voto di scambio anche lo slogan dell'Udc «Più sostegno alla famiglia». E la piddina Finocchiaro, tranchant: «Ora basta con gli inganni». Nella missiva pidiellina, altri messaggi chiari ed incisivi: «Noi siamo davvero l'unica difesa contro l'oppressione fiscale, l'oppressione giudiziaria, l'oppressione burocratica» e quindi non bisogna votare i Fini, i Casini e i Monti.
Berlusconi, delle polemiche, fa spallucce. Anzi, sorride e gongola. Nello sprint elettorale che lo vede impegnato in un sol giorno a Rainews, Mattino Cinque, Corriere e Bersaglio mobile su La7, annuncia: «Stiamo vincendo, c'è un entusiasmo superiore al '94. Quanto sono convinto di vincere da 1 a 10? Undici», giura.
Poi torna sui messaggi forti: «Non ci sarà mai più l'Imu, la casa non sarà mai pignorata, non ci sarà alcuna patrimoniale e l'Iva non verrà aumentata». Il faro resta quello del «meno tasse sulle imprese, sulle famiglie e sul lavoro per rilanciare i consumi, aumentare la produzione e i posti di lavoro». L'altra battaglia è su Equitalia con la proposta di «una moratoria di un anno dei pagamenti arretrati che gravano sulle piccole e medie imprese per debiti con il fisco».
Quindi si dedica a graffiare i suoi avversari. Monti è «una iattura e solo a sentirlo nominare mi vengono i brividi lungo la schiena». E, ripete, «una mascalzonata dire che l'Italia era sull'orlo del collasso». Fini che «ha tradito perché gli era stato promesso che sarebbe stato lui il presidente della Camera quando la maggioranza si fosse spostata da centrodestra al centrosinistra». Grillo che «propone solo la distruzione del sistema senza fare mai un passo avanti verso la costruzione di qualcosa». Giannino che «adesso è andato a Chicago a prendersi una laurea che si era perso».
Ne ha pure per Napolitano che, nel momento delle dimissioni da palazzo Chigi «fece forte pressioni».

A proposito di Colle, il Cavaliere assicura: «Se vinceremo non ci sarà un altro presidente della repubblica di sinistra e gli elettori potranno mandare «cartoline di auguri a Prodi e D'Alema che probabilmente ripareranno all'estero».
Quindi lancia il guanto di sfida televisiva ma soltanto a Bersani: «Nelle democrazie si fanno i confronti solo tra chi può vincere; quindi il confronto si deve fare solo tra me e Bersani».

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