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Rita Pavone: "Ci vuole rispetto. Truccarli e vestirli è orrendo"

Rita Pavone: "Ci vuole rispetto. Truccarli e vestirli è orrendo"

Anzitutto, padrona di cani o di gatti?
«Sempre avuto solo cani. Non è che i felini non mi piacciano, ma li trovo un po' troppo indipendenti. Il cane invece ama di un amore incondizionato, è unico. Ho perso la mia ultima “bassottina” da poco ed è stata una grave perdita perciò sto già per adottare una meticcia di cinque mesi. Il punto è che ciascun cane è unico».

Come educarli? Da cosa farsi guidare?
«Basta rispettare la loro natura e dar loro delle regole. So che, soprattutto quando sono cuccioli, sentirli piangere è terribile, ma bisogna essere decisi. Abituarli, per esempio, a non avere bisogno della nostra stanza durante la notte. E ricordarsi sempre che sono cani. Non vestirli, non “truccarli”. È orrendo!».

I veterinari, soprattutto riguardo ai cani maschi, cominciano addirittura a parlare di complesso edipico... Sono davvero come figli?
«Io ho sempre ho avuto femminucce. Me ne sono state regalate così tante che ho perso il conto. Ma in effetti, sì, hanno riempito la mia vita e lasciato vuoti come esseri umani».

Alcuni studi dimostrano che gli animali hanno uno spiccato senso per la musica. I cani di Rita Pavone ce l'hanno più spiccato?
«Intanto ci sono i cani... e poi ci sono i bassotti. Per me, una “specie” a parte. La mia bassottina Isolde la portavo in tournée. Stava acquattata senza disturbare, paziente: poi, quando sentiva la mia canzone Cuore, ecco che iniziava a stiracchiarsi e a prepararsi per andar via. Capiva che era l'ultima canzone di ogni concerto».

Regola principale coi quattro zampe, dunque, solo il buonsenso?
«Direi di sì. Anche perché cani e gatti sono migliori di molti uomini. Nessuno è obbligato a tenere animali. Vietato snaturarli, criceti inclusi. Addirittura, amare o no un cane o un gatto è un indice anche per capire se siamo di fronte a una brava persona.

Chi non li ama non può esserlo».

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