Roma - Addio a mamma e papà. Nello storico Liceo Mamiani di Roma da quest'anno scolastico saranno il genitore 1 ed il genitore 2 a firmare le giustificazioni per le assenze e i ritardi degli studenti. Per cancellare la famiglia tradizionale così come esiste da secoli è bastato sostituire due sostantivi con altri due più generici e impersonali. L'annullamento delle differenze di genere ha già aperto una breccia in molti paesi che hanno adottato per le procedure amministrative termini neutri che non fanno riferimento al sesso maschile o femminile, ad esempio la Francia e la Spagna. Anche in Italia qualche amministrazione locale ha stralciato dalla vita dei cittadini i termini madre, padre, maschio, femmina. E lo scorso settembre si scatenò una feroce polemica quando il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, si disse favorevole alla sostituzione delle parole madre e padre con genitore 1 e 2. Un paio di scuole materne a Venezia e Bologna hanno cancellato le parole madre e padre dai moduli di iscrizione ma quello del Mamiani è il primo caso di abolizione sul libretto delle giustificazioni degli studenti. Il Mamiani inoltre è uno dei licei più noti e prestigiosi della capitale, da sempre stabilmente a sinistra della sinistra. Molto ben frequentato e influente vanta ex alunni famosi dal premio Nobel Emilio Segrè alla famiglia vincente del cinema degli ultimi anni: Gabriele e Silvio Muccino che proprio al Mamiani si sono ispirati per girare insieme Come te nessuno mai. Non stupisce quindi che la decisione dell'istituto abbia provocato reazioni durissime da parte ad esempio dell'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che parla di «cattive mode» e polemizza con la Kyenge. «Da quando il ministro per l'Integrazione ha proposto di sostituire la definizione di padre e madre con genitore 1 e 2 questa suggestione negativa circola negli ambienti progressisti -dice Alemanno-Seguirla ora fa tendenza».
Il dirigente scolastico del Mamiani, Tiziana Sallusti, però respinge le accuse. «Genitore 1 e 2 non vuole essere un'offesa a nessuno sia ben chiaro, meno che mai alla famiglia - assicura la preside- Ma non si può fare finta di non vedere che più della metà dei nostri studenti vive in famiglie allargate, dove uno dei due non è il genitore naturale ma si prende cura del ragazzo come se lo fosse». Insomma per la preside si è trattato di una scelta obbligata per andare incontro alle famiglie, che in maggioranza sono destrutturate. La questione insiste la Sallusti è pratica. «Quando uno studente si ammala e vuole andare a casa se a prenderlo arriva il nuovo compagno della madre che a tutti gli effetti si occupa del ragazzo, dopo aver correttamente lasciato in segreteria gli estremi di un documento, che si fa? Non bisogna lasciarglielo portar via? -osserva la Sallusti- L'importante è che chi firma la giustificazione sia la stessa persona che ha depositato la firma in segreteria».
Ma anche se la preside liquida la questione come si trattasse di una semplice scelta burocratica l'abolizione dei due sostantivi assume invece un preciso significato politico ad esempio per il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.
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