Tempi durissimi per i mafiologi di professione terrorizzati dal deposito delle centinaia di telefonate con Ciancimino jr da parte della procura di Caltanissetta che nel chiudere le indagini sulla strage di via D’Amelio ha rimarcato le frequentazioni di giornalisti di grido col figlio del sindaco mafioso di Palermo, che al telefono si divertiva a manovrarli con scoop e bufale. Tempi duri, dicevamo, perché il supertestimone del pm Antonio Ingroia «ridimensionato» dai pm nisseni, non perde occasione per tirare in ballo quei cronisti che volentieri, di questi tempi, eviterebbero pubblicità da parte sua.
Alla trasmissione di Radio 24, la Zanzara, il gran conoscitore di verità nascoste, poi arrestato per aver taroccato uno scritto sullo 007 Gianni De Gennaro, se ne è uscito così. «Forse mi sono esposto troppo dal punto di vista mediatico, come Ingroia. Ho cavalcato troppo il personaggio, illudendomi che la presenza tv poteva darmi qualche credito. Questo ha avuto delle ripercussioni negative.
È stato un errore, ho fatto un passo indietro». In questo delirio massmediatico, a forza di frequentare cronisti che per una sua rivelazione avrebbero fatto (e facevano) follie, ha trovato anche il tempo di una vacanza in compagnia di un giornalista coi baffi, storico collaboratore di Santoro: «Sì, ho fatto una vacanza con Sandro Ruotolo di Annozero. Un anno siamo stati insieme a Panarea. Sapevamo che andavamo entrambi lì, e abbiamo scelto di stare insieme. Con Ruotolo abbiamo le stesse passioni, la pesca, i gommoni e i labrador. Che male c’è?». Già, che male c’è visto che lo stesso Ruotolo, ai bei tempi, ebbe a definire così Massimuccio nostro: «Io Massimo Ciancimino ormai lo conosco abbastanza bene. Ci sono entrato in contatto all’indomani della sua prima intervista, l’ho visto parecchie volte, l’ho intervistato, è già venuto due volte ad Annozero. Sono convinto di quello che dico. Le sue dichiarazioni si accompagnano alle famose pezze d’appoggio.
E, fino a prova contraria, le carte che ha consegnato ai pm cantano assai». Sulle pezze d’appoggio stendiamo un velo pietoso, quanto alla prova contraria s’è materializzata a Caltanissetta con paginate intere dei pm a sputtanare il ragazzo. Eravamo rimasti a Sandro Ruotolo che sfrecciava in mezzo al mare, col suo potente gommone, in compagnia del pm Henry John Woodcock e della giornalista Federica Sciarelli. Ma oltre alle vacanze Ciancimino dice altro alla radio. «Fino a poco tempo fa sostenevo che mio padre era stato il sindaco peggiore della città. Vedo che invece la partita è ancora aperta, soprattutto dopo questo spettacolo delle primarie. Sto rivalutando mio padre - insiste Ciancimino jr - basta guardare queste primarie dove il Pd è imploso da solo, ha tendenze islamiche. Io volevo votare per la Borsellino, poi ho deciso di non votare per evitare speculazioni. Pensavo che la città avesse bisogno di una come la Borsellino per un riscatto morale.
Adesso c’è Orlando, scelgo lui, non ho difficoltà a dirlo. Rispetto agli altri ha una storia e un passato». E il gran finale: «Criminale io? Sono stato condannato a più di due anni per riciclaggio del denaro di mio padre.
Se per questo Gasparri mi chiama criminale allora lui al Senato è circondato da criminali, siede accanto a pregiudicati, guardi a casa sua. L’elenco di pregiudicati in Parlamento è lungo. Meglio un giorno, anzi un’ora, da Ciancimino che cento da Gasparri». Senza parole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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