Saviano condannato, la petizione della Borrelli, gli amici di Hamas: ecco il podio dei peggiori

Lo scrittore giustamente multato per aver insultato la Meloni fa la vittima. Indegna raccolta firme contro il Cav al Famedio. E poi Zaki e tutti gli amici di Hamas di casa nostra. Ecco i peggiori della settimana

Saviano condannato, la petizione della Borrelli, gli amici di Hamas: ecco il podio dei peggiori
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Ancora sangue, ancora atrocità, ancora barbarie: un’altra guerra esplode e sconvolge l’intero scacchiere mondiale. Una settimana fa, con un raid imprevedibile, le belve di Hamas hanno ammazzato oltre 1300 israeliani (la stragrande maggioranza civili). Ne hanno fatto carne da macello: intere famiglie date alle fiamme, bambini e neonati decapitati mentre dormivano nella culla o nei letti coi genitori, donne stuprate e poi ammazzate a fucilate. Un orrore indicibile. Eppure anche qui da noi, in Italia, non sono mancati gli utili idioti dei terroristi palestinesi che, già come due anni fa coi russi dopo l’attacco all’Ucraina, hanno preso le parti dei carnefici. C’è di tutto e di più: i centri sociali e i collettivi studenteschi in prima linea, ma anche le ong pro migranti e la solita sinistra negazionista. Tutti a tifare Hamas: una vergogna!

Ma andiamo con ordine perché sul Podio dei peggiori di questa settimana non ci finiscono soltanto gli amici di Hamas che, come potete immaginare, si guadagnano (a pieno titolo) il primo posto dei peggiori. Sul gradino più basso c’è Roberto Saviano che giovedì è stato condannato nel processo per gli insulti rivolti a Giorgia Meloni. La storia la conoscete molto bene. Qui, sul Podio, ne abbiamo parlato più di una volta. L’autore di Gomorra insultò la leader di Fratelli d’Italia dandole della "bastarda" in tivù. Giustamente querelato, è stato giustamente riconosciuto colpevole dal tribunale di Roma. E lui? Anziché chiedere scusa ha trasformato l’Aula in un comizio accusando la premier di “intimidazione”. Non solo. Ha persino detto che “ impedire il dissenso significa colpire a morte il cuore pulsante della democrazia”. Ma quale dissenso e dissenso, "bastardo" non è una critica ma un insulto. E dire "bastardo" a una persona – a una qualunque persona – è, questa sì, una aggressione. Una volgare aggressione!

Al secondo posto del podio troviamo poi Federica Borrelli, figlia del procuratore di Milano ai tempi di Mani Pulite. Nei giorni scorsi ha lanciato una raccolta firme contro la decisione del Comune di Milano di accogliere Silvio Berlusconi nel Famedio, il cimitero dei grandi di Milano. Non entreremo nel merito di quella che fu la buia stagione di Mani Pulite e nemmeno nel lavoro fatto da Borrelli (padre). Dei meriti di Berlusconi, sì, preferiamo parlare, anche se non ce ne sarebbe alcun bisogno: tre volte premier, imprenditore di aziende che hanno dato (e danno tuttora) da mangiare a diverse migliaia di persone e, poi, i successi nello sport, nell’editoria, nel cinema. Dobbiamo continuare? Perché potremmo andare avanti per ore a elencare un’infinità di motivi per cui è sacrosanto che il nome di Berlusconi venga scolpito per sempre tra i grandi del Famedio di Milano. La petizione della Borrelli e compagni è solo carta straccia, l’ultimo afflato di una schiera di anti Cav senza più un lavoro.

E veniamo al primo posto, questa settimana popolatissimo. Il peggiore tra tutti è sicuramente Patrick Zaki, recentemente liberato dalle carceri egiziane anche grazie all’attività diplomatica del governo Meloni. Sui social è pesantemente schierato contro l’Occidente, definisce l’esercito israeliano una “forza di occupazione” e accusa il premier Benjamin Netanyhau di essere un “serial killer”. Fa inorridire. Purtroppo, però, sono tanti che, davanti agli orrori di Hamas, hanno ancora il coraggio di santificare la Palestina e gettar fango su Israele. Sentite Rosy Bindi: “È necessario che Israele faccia un esame di coscienza sul suo recente passato”. E l’imam di Pisa Mohammad Khalil: “Quella palestinese è la resistenza contro un’occupazione”. E la pseudo ambasciatrice Elena Basile (oggi firma del Fatto Quotidiano): “È una brutta notizia che ci siano pochi ostaggi americani in mano ad Hamas perché, se fossero tanti, gli Stati Uniti potrebbero avere un ruolo di moderazione“. Per non parlare poi della nutrita schiera di negazionisti secondo cui il massacro nei kibbutz è tutta una montatura.

E che dire, infine, di tutti quei Comuni (Milano in testa) contrari ad esporre la bandiera di Israele dopo il massacro. La lista è infinita. Uno peggiore dell’altro. A ripensarci sarebbe forse servito un podio ad hoc tutto per loro!

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