Lo sceicco assume belle venete. E paga con shopping sfrenato

Cento euro al giorno, hotel di lusso e acquisti no limits per ragazze disposte ad accompagnarlo in vacanza. Ai provini arrivano in 400 tra i 18 e i 27 anni

Lo sceicco assume belle venete. E paga con shopping sfrenato

Il sogno appoggiato sopra un tacco quindici. «Mi definisca, per favore, il suo concetto d'eleganza?». «Con un abito da cocktail quale scarpa indosserebbe?». «Se dovesse suggerire un brand di moda italiano ad un compratore che ha chiesto la sua compagnia per scegliere i negozi giusti e gli abiti giusti, quali nomi gli farebbe?». Romanticamente fasciata in un abito che già la colloca nella serie A della classe, Cristina Bruno, titolare della Glam Events di Camisano Vicentino incalza, gentilmente ma implacabilmente, le «ragazze degli sceicchi» come già le chiamano i curiosi che si accalcano attorno ai cineoperatori e ai fotografi. Già, perché qui, in Galleria San Fermo a Padova, ieri è partita «l'altra riscossa», dell'«altro Veneto». Quello che ai Tanko, da usare per la carnascialesca conquista di piazza San Marco, preferisce, per risollevare il disastrato export di queste terre e per combattere la battaglia in difesa del made in Italy, le bellezze nostrane, meglio ancora se regionali. E così ecco che quattrocento e passa curricula sono arrivati, in una manciata di giorni, sul tavolo della Doc, agenzia padovana, o, meglio, come loro stessi la definiscono, associazione culturale per la promozione della moda, dei fratelli Mauro e Francesco Belcaro, figli della stilista Rosy Garbo.

Ma dove andrà a finire il made in Italy, meglio ancora se madein Veneto di tanta bellezza? Nelle braccia, cioè scusate, sotto braccio, trattandosi di accompagnatrici che dovranno limitarsi a fare da personal shopper, di una numerosa famiglia di sceicchi arabi. Circa 50 persone, che partiranno a fine Aprile e faranno un tour europeo: Parigi, Ibiza, Madrid, Londra, Stoccolma, Milano e Venezia e che «ci hanno chiesto - conferma con malcelato orgoglio Mauro Belcaro - ragazze italiane, in buona parte venete. Sessanta ragazze che conoscano le lingue, abbiano una buona cultura generale e anche nozioni di primo soccorso, ma, soprattutto, sappiano fare shopping. Un impegno piacevolissimo, dunque, tutelato da un contratto, redatto dall'avvocato della società Filippo Fasulo, presente ieri a tutti i provini. «Un contratto - precisa ancora Mauro Belcaro - che tutela le ragazze e definisce esattamente le loro mansioni, di ragazze-immagine e personal shopper. Poi, certo sono tutte maggiorenni, se tra qualcuna di loro e uno dei principi arabi dello staff scoccherà una scintilla, saranno libere di fare ciò che credono, questo non ci riguarda». Ad occuparsi del casting oltre a Cristina Bruno e a sua sorella Melania, anche naturalmente Mauro Belcaro. Detto questo. Accomodiamoci, ammiriamo quel c'è da ammirare, e ascoltiamo. Ascoltiamo per esempio Alexia, 23 anni di Piove di Sacco, studentessa di Giurisprudenza che «sogna di viaggiare, di raffrontarsi con un mondo completamente diverso da quello veneto e di fare una gran bella esperienza» ma che di moda, ammette, «non sa molto se non quello che legge dalle riviste». Poi c'è Sonia campionessa di karate dalla capigliatura fulva e con un padre che le raccomanda ogni volta «non di farsi male, ma di non far male a qualcuno appena le si avvicina».

E Laura, al secondo anno di Ingegneria aerospaziale, che ha una gran voglia di andare in orbita nel mondo della moda visto che ha già fatto sfilate e sa tutto sulle make-up e «sui colori che fanno tendenza per la prossima stagione». E ancora Cristina, abitino sobrio, che davanti alla commissione del casting, ammette: «Io non c'entro nulla con il vostro mondo ma, siccome lavoro per alcune aziende venete che operano nel campo nella bigiotteria e della gioielleria, credo sia giunto il momento di farle conoscere anche all'estero e io potrei essere, perché no, una buona ambasciatrice». E Flavia, esperienza sulle navi da crociera e inglese scolastico che tenta la fortuna, stando in bilico su quel tacco quindici vertiginoso pur di conoscere uno sceicco come lei se lo immagina: «Una tunica larga larga addosso, barba folta e poco importa anche se vecchio». E poi ancora Ketura, padre arabo, guarda che coincidenza, e madre francese. Nata in Ciad ma cresciuta a Mestre che quindi sa di giocarsi una buona carta con il suo bilinguismo e le forme che, nell'abito che indossa «vuole esaltare».

Tutto ciò per fama o per gloria? Prima di tutto per fame, chiosano in coro: perché per le prescelte ci saranno cento euro al giorno, la possibilità di fare shopping senza limiti, il soggiorno in alberghi cinque stelle, tutte le spese pagate. Una proposta decente. O no?

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