RomaÈ partita ufficialmente la caccia ai blogger-hacker che hanno messo online i nomi di dieci politici del centrodestra presunti gay nonostante le loro posizioni pubbliche omofobe. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, sullelenco diffuso venerdì dal blog anonimo listaouting.wordpress.com.
Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Eugenio Albamonte, entrambi del pool reati informatici, ipotizzano la violazione dellarticolo 167 della legge sulla privacy, che punisce il trattamento illecito di dati sensibili relativi alla sfera sessuale. E non ci sono dubbi sul fatto che diffondere informazioni sulle tendenze sessuali delle persone senza il consenso degli interessati sia illegale. Infatti chi ha diffuso la lista ha preso tutte le precauzioni necessarie per tutelarsi, registrando il sito allestero e inserendo i nominativi in California. I magistrati hanno incaricato la polizia postale di verificare la provenienza della pubblicazione e di risalire ai responsabili, con la consapevolezza che per portare a termine tutti gli accertamenti sarà necessario un complesso iter di rogatorie. Nel frattempo il sito non è stato oscurato, basta un clic per scorrere lelenco dei politici che sarebbero omosessuali oltre le apparenze, oltre le loro manifeste convinzioni anti-gay. In attesa di vedere se verranno, come annunciato, pubblicati altri nomi. Notizie vere? False? Sul web non ci sono prove di certe affermazioni. E comunque ai magistrati non interessa. Gli inquirenti vogliono solo capire chi è perché ha messo in rete informazioni tutelate dalla legge sulla privacy. Linchiesta è stata aperta dufficio, ma nei prossimi giorni potrebbero arrivare a piazzale Clodio le querele per diffamazione firmate dagli esponenti politici tirati in ballo. E chissà che gli investigatori non vogliano ascoltare la versione di Aurelio Mancuso, uno dei leader del movimento gay che a luglio - dopo la bocciatura delle norme che aumentavano le pene sullomofobia - aveva posto laccento sullipocrisia di certi politici augurandosi che qualcuno di loro si decidesse prima o poi a fare outing, e che ora garantisce di non avere nulla a che fare con la pubblicazione della lista.
Franco Grillini, responsabile nazionale Diritti civili e associazionismo dellIdv, prende atto della mossa della Procura, ma osserva che «la lotta politica si fa a viso aperto, con le armi della legalità e della non violenza, con la forza delle proposte e nelle piazze per difendere i diritti civili».
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