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Se gli artigiani rischiano l'estinzione

Hanno dedicato la vita a un mestiere e a una passione, ora uno su quattro ha più di 55 anni e non sa a chi lasciare l'azienda

Sono marito e moglie e stanno tirando la pensione ogni anno più in là, con la fatica tra i denti. I figli hanno scelto strade diverse, più comode. Vivono in un paesino ligure, non lontano da Genova e per cultura e stile di vita non amano apparire sui giornali. È gente che non ha mai messo in piazza gli affari privati. Sono invecchiati in un mondo dove il talento è senza show. Per tutta la vita hanno fabbricato stufe, quelle in ceramica, a legna, antiche signore del calore, quelle che sono pezzi unici, di artigianato, e per questo costano, ma sarebbe un peccato non farle più.

Ha superato i cinquanta e si è nascosta dentro una pasticceria, dove sforna capolavori che sono diventati famosi con il passa parola, di bocca in bocca. Si sveglia da trent'anni alle 6 del mattino e tutti i santi giorni cerca di trovare un senso alla sua vita cercando la perfezione. Certe cose non si fanno solo per i soldi. È il dovere, è la passione, è che non ti hanno tramandato l'arte della resa. Non ha figli. Tutto rischia di finire con lei. Le ricette, le dosi, i segreti, l'armonia, la bellezza, la bontà. Chissà quanti sapori si sono estinti perché non c'è più nessuno al mondo in grado di crearli. È una spoon river di pizze fatte proprio così, di pane che non diventa pietra dopo mezza giornata, di un'amatriciana mai più assaggiata, di meccanici che parlavano con i motori, di calzolai che donavano alle scarpe anni di viaggi extra, di mastri falegnami con l'arte tra le mani. Non è nostalgia. Non è solo dire come era bello il mondo di una volta. È qualcosa di più serio, strutturale. È la malattia di un Paese che sta perdendo l'arte dell'impresa e del rischio, di chi lavora controvento, la memoria di un mestiere, una classe sociale che non si è mai veramente riconosciuta come classe, che nasce con gli antichi, regge nel Medio Evo, si esalta con il Rinascimento e sopravvive all'industria, alle guerre, ai secoli neri e bui e perfino alla legge degli standard. Il guaio è che proprio qui in Italia, terra di artigiani e di mercanti, questa razza umana sta scomparendo, si eclissa senza lasciare eredi. È una specie in via d'estinzione.

È vecchia e senza eredi. Basta guardarsi intorno, ma se non basta l'occhio, ci sono anche la statistica, i dati, i numeri, a certificare questa mutazione antropologica. Lo dice la Cna, la confederazione degli artigiani, e non scrollate le spalle come se fosse solo un discorso di parte. L'imprenditore artigiano, questa scoria sopravvissuta alle teorie di Marx, è un mestiere per vecchi. Uno su quattro ha più di 55 anni. Fra dieci anni dovranno affrontare il problema della successione. E non sanno a chi lasciare il mestiere e l'azienda. La verità è che fare questo mestiere sta diventando una condanna. E c'è quasi la paura di dare ai figli questa croce. Chi sono gli artigiani? Sono quelli assediati dalle carte e dalla burocrazia, gente che sogna leggi semplici e invece deve fare i conti con gli arabeschi mentali di burocrati che ti incasinano la vita solo per dare un senso alla loro scrivania. È gente che nessun romanziere e nessun intellettuale trova interessanti da raccontare, perché non è così che si scrive un libro di successo e poi è troppo difficile capire lo sguardo di un fornaio, troppo diverso, troppo lontano.

È gente a cui lo Stato chiede di adeguarsi agli studi di settore, un meccanismo per cui se la realtà non corrisponde alle teorie dei burocrati, pazienza, vuol dire che la realtà è sbagliata. È gente a cui lo Stato chiede il 60-70 per cento dei guadagni, uno soglia superiore alla decima della Chiesa e alla mezzadria, tanto da ridurli a servi della gleba. È lo stesso Stato che di fatto ha messo fuorilegge gli apprendisti, nel nome di un'ipotetica giustizia sociale. È gente che porta a spasso il marchio infame dell'evasore, impresso da sfaccendati e benpensanti. Ecco perché sono rimasti in pochi e vecchi. Perché in Italia da anni hanno deciso che non c'è posto per loro. Gli artigiani si sono estinti perché in questo Paese hanno distrutto il loro habitat naturale.

Speriamo che qualcuno abbia almeno conservato il Dna.

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