Se l'uomo veste Prada è classico (non troppo)

Miuccia Prada non è tipo da confondere lo chic con il beige e infatti i suoi colori di stagione sono un blu Majorelle e un marrone castagna, gli stessi dell'acqua della piscina ricreata nel suo spazio e della passerella sopraelevata su cui ieri sera è andato in scena un distillato del Prada-pensiero quando si cita la parola classico. «Qualcosa che sopravvive alla memoria per diverse generazioni» diceva la designer prima di far sfilare una collezione fatta di pensieri saggi - «il momento storico richiede poche stupidaggini» - e di pezzi necessari riletti alla luce di una intelligenza contemporanea. «Un atteggiamento sportivo ma non casual» spiegava Miuccia parlando di attitudine di un uomo in blouson formali e jeans ma anche in cappottino e abito. Tutto rispondeva al criterio di perfezione che secondo la signora non deve avere nulla di urlato. Neppure le fantasie come i piccoli check e le scarpe, sandali mocassini e slipper da sera ricamate. Inutile dire che non erano urlate neppure le impunture, vistose che tratteggiavano i tessuti in kid mohair o in tricottina e quelle fatte a mano dei vestiti di chiffon delle ragazze – 15 uscite - come percorsi luminosi di paillette. A un uomo che sa rendere interessanti gli oggetti semplici del suo guardaroba, ne segue uno dal cuore edonista e bohémien. «Un tipo bello ma non omologato che ha una sua visione poetica» spiegava Angela Missoni direttore creativo della maison mentre da una tenda berbera uscivano ragazzi sportivi vestiti di quel nulla che è tutto: uno spolverino a quadretti degradé di ispirazione Vichy su un tessuto fatto con gli storici telai di Sumirago, giacche in maglia peso zero e camicie di seta decorata a motivo di conchiglie. Bellissime le calzature, slipper e sandali in pelle intrecciata a mano. Il cuore sportivo che batte da sempre nell'uomo Moncler Gamme Bleu, questa volta si è innamorato della «noble art» che è la boxe. «Mi piaceva il contrasto fra l'austera antichità di questo palazzo e la modernità del nostro stile» spiegava il designer Thom Browne prima di mandare su un ring ricostruito nel cortile del palazzo del Senato, 32 modelli e 18 modelle con stivali e stivaletti stringati come quelli dei boxeur, accappatoi con tanto di ricamo e macro logo come da stemma delle cinture dei campioni, giacche sartoriali, pantaloni e shorts spesso sovrapposti. Inevitabile che la musica fosse quella della colonna sonora del film Rocky e che l'impatto scenico fosse superlativo. «Il mercato ci chiedeva da tempo il total look. Ecco la risposta, una vera celebrazione del made in Italy in chiave urban chic» spiegava Diego Della Valle mentre nelle sale del Pac trasformate in un raffinato club, le parti s'invertivano, non erano i modelli a sfilare i 30 look Tod's ma gli ospiti a passare in rassegna gruppi di ragazzi superchic a proprio agio nella loro pelle e nei vestiti disegnati dal bravissimo Andrea Incontri. Inutile dire che i materiali proposti erano superlativi, dal lino al cashmere e seta passando per il fresco di lana, che nel guardaroba spiccava una giacca doppia con il primo involucro ricco di tasche funzionali e il secondo per occasioni più formali, che le borse erano super belle e che la nuova calzatura è la City Spider, un'originale suola in gomma fatta di gommini e fondo classico.

Ma non solo di sport vive l'uomo: per il businessman Giancarlo Petriglia, direttore creativo di Piquadro Opera, ha guardato ai ritmi dei frattali progettando una serie di proposte policrome presentate fra le sculture di una chiesa sconsacrata: borse porta computer, zaini, tracolle, messenger o sottobraccio, in vitello pieno fiore stampato con grafica a frattali in tonalità di azzurro, verde e giallo mescolati al nero.

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