Berlusconi rassicura il Pdl: non strappo

Il Cav telefona due volte ad Alfano: avanti con le primarie. Ma non accantona l'idea della sua lista

Berlusconi rassicura il Pdl: non strappo

Si sentono al telefono due volte. E, come sempre, Silvio Berlusconi è rassicurante. Non solo nel dare pieno sostegno ad Angelino Alfano ma pure nel promettergli di fare a breve alcune uscite pubbliche insieme per smentire le voci sulle loro presunte incomprensioni.
Tornato dal Kenya, dunque, il Cavaliere vuole evitare di alzare la tensione nel partito e dispensa incoraggiamenti. Anche perché non è questo il momento di forzare la mano visto che con ogni probabilità l'ex premier non scioglierà le sue riserve sul da farsi ancora per due o tre settimane. Berlusconi, insomma, non ha cambiato idea. E continua a pensare che le primarie siano un errore e che il Pdl sia un capitolo chiuso. La testa è sempre sulla nuova lista (una o più d'una), quell'Italia che lavora di cui si parla da settimane e che potrebbe avere come candidati solo persone che non hanno mai messo piede in Parlamento. D'altra parte, in questi mesi l'ex premier ha incontrato personaggi dell'imprenditoria non solo in diversi faccia a faccia ad Arcore ma pure in alcune cene allargate a Villa Gernetto. È un ambiente, insomma, che va sondando da tempo.
Il problema, però, è la tempistica. Cogliere cioè il momento giusto per «tirare fuori il dinosauro dal cilindro». E Berlusconi non guarda solo alle primarie del Pd, ma pure alla trattativa sulla legge elettorale che è in corso. Perché se è vero che l'ex premier ha in testa qualcosa di altro e diverso dal Pdl va comunque considerato che sono i vertici del partito di via dell'Umiltà a trattare con Pd e Udc sul testo della riforma elettorale che ora è al Senato e poi arriverà alla Camera.

È chiaro, insomma, che Berlusconi non pensa ad uno strappo violento o doloroso, ma ad una presa di distanza soft. Il punto è capire cosa succederà dopo e che effetti avrà tutto questo sul Pdl e sulle primarie. Se davvero - come racconta in privato ormai da mesi - il Cavaliere lancerà una sua lista il vero problema è il «rischio valanga». Daniela Santanchè, Giancarlo Galan e Gianpiero Samorì continuerebbero a correre alle primarie o - come è più probabile - seguirebbero l'ex premier nella sua nuova avventura? Mica un dettaglio, visto che le primarie potrebbero perdere qualunque appeal se si presentassero solo Alfano, Alessandro Cattaneo e Guido Crosetto.

Tutti problemi che al momento Berlusconi non starebbe però considerando. Ieri sono circolate voci di un incontro con Samorì, uomo molto vicino al Cavaliere e che farebbe parte del progetto della nuova lista, ma l'ex premier pare sia concentrato soprattutto sulle sue aziende, da Mediaset al Milan. Di questo si è parlato nel consueto pranzo del lunedì con i figli ad Arcore. Difficilmente, invece, riuscirà a sottrarsi oggi pomeriggio, quando dovrebbe arrivare a Roma. I big di via dell'Umiltà sono infatti piuttosto preoccupati rispetto ad eventuali «strappi» di Berlusconi. In molti danno ormai per scontato che la nuova lista la farà e l'unica cosa che sperano e che l'annunci il più tardi possibile in modo da non ammazzare le primarie. Difficilmente ci saranno sorprese nelle prossime settimane, ma è probabile che a gennaio lo scossone arrivi.

A quel punto difficilmente non ci saranno ripercussioni sulle primarie visto che l'attenzione mediatica si sposterà evidentemente sul Cavaliere. Sempre che non succeda prima, visto che Berlusconi pare deciso a tornare in tv al più presto. Chissà, magari già la prossima settimana.

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