La sinistra tenta l'esproprio proletario

Il blitz di Pd e Sel sul decreto Imu rende quasi impossibile lo sfratto dei morosi. Il Pdl insorge: "Leso il diritto di proprietà"

La sinistra tenta l'esproprio proletario

«Un esproprio proletario». Pdl-Forza Italia e Lega insorgono dopo la bocciatura alla Camera di alcuni emendamenti al decreto Imu che sostanzialmente avrebbero limitato il potere dei prefetti nel rendere esecutive le procedure di sfratto.

L'attuale formulazione del dl, infatti, prevede che gli uffici territoriali del governo possano effettuare «una graduazione programmata degli interventi della forza pubblica». In buona sostanza, viene confermata e rafforzata l'attuale prerogativa dei prefetti di inviare ufficiali giudiziari e poliziotti (o carabinieri) per liberare gli immobili dagli inquilini morosi. Insomma, il decreto Imu certifica quello che è già un quarto grado di giudizio: basta rivolgersi alla prefettura per «congelare» in qualche modo lo sfratto.

A ristabilire la certezza del diritto ci aveva provato il leghista Guido Guidesi (dopo il tentativo non andato a buon fine del pidiellino Alessandro Pagano), ma non c'è stato niente da fare. Il blocco Pd-Sel, che a Montecitorio è maggioranza, ha stoppato il voto favorevole congiunto non solo del centrodestra, ma anche di Scelta Civica e dei grillini (oltre a qualche piddino in libera uscita). «Si lede gravemente il diritto di proprietà, e si apre la strada a una valanga di ricorsi e contenziosi», ha commentato il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta, sottolineando che si tratta di «una scelta inaccettabile: occorre modificare questa enormità al Senato».

«Siamo dunque alla accettazione dell'esproprio? Che deve fare un proprietario che si è fidato dello Stato?», gli ha fatto eco il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Daniele Capezzone. «È una barbarie. Il Pd ha agito in barba alla Costituzione: quando il cittadino ottiene dal giudice lo sfratto di chi non paga l'affitto, il Pd fa intervenire il prefetto», ha aggiunto Daniela Santanché (Pdl). «Ora i prefetti potranno mantenere nelle abitazioni gli inquilini morosi senza nessun onere e compenso economico a favore dei proprietari», ha evidenziato l'estensore dell'emendamento, l'esponente del Carroccio Guido Guidesi.

Quello che più sorprende, forse, non è la veemente protesta del centrodestra. La difesa della proprietà privata è, in fondo, un principio costitutivo di questa parte politica. A suscitare ancor più clamore è il Movimento 5 Stelle, di solito schierato su posizioni più “sinistre“. «Vogliamo che lo Stato intervenga in modo efficace sul diritto all'alloggio delle fasce sociali più esposte mentre, così facendo, scarica il problema sui cittadini proprietari che hanno agito secondo la legge», ha spiegato il gruppo grillino in un comunicato stigmatizzando il comportamento del Pd che «non sa che cosa ha approvato».

O forse il Pd lo sa benissimo. «I grillini votano con il Pdl contro gli sfrattati poveri. Nuove destre», ha chiosato il piddino (area Cuperlo) Matteo Orfini.

L'incendio era già divampato quando la collega piddina Chiara Braga ha provato a spegnerlo specificando che l'intervento dei prefetti è circoscritto ai casi di attivazione del Fondo per le morosità (mini-stanziamento di 20 milioni) che dovrebbe risarcire i piccoli proprietari. Troppo tardi: il riflesso pavloviano della sinistra anticapitalista aveva già bruciato tutto.

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