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Dopo solo nove giorni la tragedia si ripete: altri 50 morti in mare

Un altro barcone con 250 immigrati si ribalta fra Malta e Lampedusa. I clandestini a bordo si agitano per farsi vedere e finiscono in acqua

Dopo solo nove giorni la tragedia si ripete: altri 50 morti in mare

Lampedusa - A una settimana dalla tragedia più immane che si sia verificata lungo le coste italiane, ancora morti ieri pomeriggio nel Canale di Sicilia, precisamente a 60 miglia dall'isola di Malta, lo stesso punto dove nella notte di Natale del 2006 morirono 300 persone. Ieri i morti sono stati una cinquantina e ancora una volta ci sono donne e bambini. Tutto è scaturito da una ressa a bordo della carretta di circa 12 metri dove erano stipate oltre 250 persone. I migranti avrebbero notato un mercantile ed hanno quindi cercato di farsi notare per essere soccorsi. Molto probabilmente il carburante era finito e l'imbarcazione era in avaria. La ressa ha provocato il naufragio. Un aereo militare de La Valletta ha localizzato il barcone alle 16. Pochi minuti dopo l'equipaggio dell'aereo ha comunicato che numerose persone erano finite in acqua e ha lanciato un canotto di salvataggio in prossimità dei naufraghi. Una nave militare maltese (la P61) è arrivata per prima nell'area, e ha iniziato le operazioni di soccorso. Al contempo le autorità dell'Isola dei cavalieri hanno allertato la Marina italiana. Poco dopo la zona è stata raggiunta dalla nave Libra, impegnata da tempo nel soccorso e pattugliamento nelle acque del Mediterraneo. Centocinquanta immigrati sono stati soccorsi dalla nave maltese, il resto, 56 da quella italiana, compresi 10 bambini che sono stati immediatamente presi in consegna da un elicottero della nostra Marina per essere accompagnati negli ospedali di Palermo. Anche se i soccorsi sono stati tempestivi, purtroppo, si piangono altre vittime.
Già la mattinata di ieri era stata molto movimentata per due barconi che a fatica sono riusciti a raggiungere le nostre coste, malgrado il mare mosso. Oltre cinquecento profughi sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia da alcune navi mercantili in cinque diverse operazioni coordinate dalla Centrale operativa della Guardia Costiera. Il primo intervento ha riguardato due gommoni con 109 e 101 migranti che ieri avevano lanciato l'Sos con un telefono satellitare mentre si trovavano ancora in acque libiche. Sono stati raccolti dalla nave maltese Gaz Victory che ha fatto rotta verso il porto di Trapani. Altri 118 profughi sono stati tratti in salvo dalla nave Atlantic Acanthus, delle isole Bahamas, e trasferiti a Porto Empedocle. Due imbarcazioni con 65 e 110 immigrati sono state infine soccorse prima dalla nave Lybra della Marina Militare e successivamente dal rimorchiatore Asso 30 che li ha presi a bordo per trasportarli a Siracusa.

Gli organizzatori di questi viaggi della speranza, non si sono fatti scoraggiare dopo il naufragio della settimana scorsa e continuano nella loro attività illecità facendo partire sempre più pescherecci dai vari porti della Libia.

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