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Sottosegretari, in arrivo una squadra di under 40

Sottosegretari, in arrivo una squadra di under 40

RomaLa deadline, il termine ultimo per chiudere il match di ritorno delle nomine governative, è fissata per questa domenica. Entro questo fine settimana, infatti, si procederà alla nomina dei sottosegretari per passare poi a definire la mappa delle presidenze delle Commissioni parlamentari. Una partita non di poco conto visto che il totale dei componenti aggiuntivi dell'esecutivo dovrebbe essere di 45 con circa 20 sottosegretari al Pd, 15 al Pdl, 5 a Scelta Civica, il resto andrà a figure tecniche.
L'indicazione di massima a cui Enrico Letta vorrebbe attenersi è quella di continuare sulla linea verde e dare prevalenza a sottosegretari della sua generazione, possibilmente tenendo fuori chi ha già avuto esperienze ministeriali di prima fascia. Non ci saranno, però, veti sugli ex titolari di dicasteri, qualora arrivasse una indicazione in tal senso. In ogni caso la fibrillazione è molto forte in tutti i gruppi parlamentari e in particolare nel Pd dove si succedono le riunioni delle varie correnti. Nel Pd si dà per certo un posto da viceministro, in un dicastero economico, per Stefano Fassina, escluso all'ultimo dalla rosa dei ministri. In lizza per l'Economia anche Giovanni Legnini. Al Lavoro si fanno i nomi di Alessia Mosca, Marianna Madia e Cesare Damiano. Allo Sviluppo economico, potrebbe andare l'ex direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli oppure Paola de Micheli (possibile, però, per lei anche una poltrona a Palazzo Chigi, con al delega all'Editoria). All'Interno in lizza ci sarebbero oltre al tecnico Gianni De Gennaro per la delega ai Servizi, alcuni esponenti politici come Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd e il lettiano Francesco Sanna (ma potrebbe anche spuntarla Marco Minniti) mentre agli Esteri Lapo Pistelli potrebbe ambire al posto di viceministro. Tra Giustizia, Infrastrutture e telecomunicazioni potrebbero essere ripescati i «saggi» esclusi dal governo, per esempio Filippo Bubbico. In area renziana, all'Ambiente potrebbe andare Ermete Realacci mentre all'Agricoltura ci sarebbero Francesco Carbone o Colomba Mongiello. Ci saranno poi due sottosegretari chiamati a seguire il cammino delle riforme: si fanno i nomi di Pino Pisicchio e Gianclaudio Bressa.
Sul fronte del Pdl la trattativa interna è ancora lontana dalla conclusione. Se Mara Carfagna e Mariastella Gelmini fanno sapere di non essere interessate alla partita (alcuni ex ministri potrebbero essere dirottati alla presidenza delle Commissioni) molti altri sono i nomi che circolano. Ad esempio quello di Paolo Russo all'Agricoltura e di Luigi Casero all'Economia, di Jole Santelli (Pdl) alla Giustizia, di Annagrazia Calabria (Pdl) allo Sport e alle Pari opportunità, di Deborah Bergamini allo Sviluppo economico, di Michaela Biancofiore agli Esteri e di Giuseppe Moles alle Infrastrutture. Al Turismo potrebbe essere designato Bernabò Bocca, già presidente di Federalberghi. C'è poi la questione «ex An». Il malumore per l'esclusione dalle nomine governative è forte e per favorire un riequilibrio potrebbero entrare tra i due e i tre esponenti di quell'area. In pole Alberto Giorgetti per l'Economia, Pietro Laffranco alla Coesione e l'europarlamentare Sergio Silvestris.

Infine per Scelta Civica circola il nome di Carlo Calenda allo Sviluppo economico mentre sul fronte Udc il favorito è il parlamentare calabrese Roberto Occhiuto.

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