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Per stare vicini alle badanti, i nostri anziani vanno a morire in Moldavia

Il nuovo fenomeno raccontatao dal segretario delle Conferenza episcopale a un settimanale diocesano bergamasco. "Dopo pochi mesi, però, si crea un effetto paradossale: a diventare irregolari sono gli assistiti italiani"

Per stare vicini alle badanti, i nostri anziani vanno a morire in Moldavia

Certe volte le notizie più curiose e più sconvolgenti balzano fuori dai luoghi più inattesi. Vagando da un sito all'altro per esigenze di lavoro, mi sono imbattuto su www.Santalessandro.org, settimanale della diocesi di Bergamo, in questa bellissima intervista a un prete, segretario generale della Conferenza episcopale moldava.
È un po' brutale don Cesare Lodeserto nel descrivere il nuovo e incredibile fenomeno che si sta verificando in Moldavia: a causa della crisi, molti anziani italiani rimasti soli vanno a vivere gli ultimi anni della loro esistenza con le badanti che rientrano nel loro Paese. Vagamente surreali gli effetti che alla lunga si creano: dopo un breve tempo, sono i nostri anziani a diventare irregolari, con tutti i problemi connessi facilmente immaginabili.

A incontrare don Lodeserto a Malta, a margine dell'incontro del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali europee) sulle migrazioni, tenuto a Malta, è Patrizia Caiffa. Questa il brano più significativo dell'intervista (per chi colesse leggersela tutta, basta andare sul sito www.Santalessandro.org).

Don Cesare, cosa sta accadendo in Moldavia?
"È un fenomeno che definisco usando un'immagine molto semplice: le badanti si portano il lavoro a casa. Per la crisi molti anziani italiani che rimangono soli si trovano a dover rinunciare all'assistenza. Dall'altra parte le donne moldave, consapevoli che la pensione di un anziano può essere un buon reddito in Moldavia, stanno facendo la proposta di portarli con sé, a casa loro. Noi seguiamo diversi anziani che hanno lasciato la propria terra: molte volte vendono i beni per terminare la vita accanto alla badante, alla quale sono grati per il servizio. Però c'è un problema: l'anziano italiano in Moldavia rimarrà irregolare, perché non esiste il permesso di soggiorno per anzianità o per altro motivo. Purtroppo questo porta ad altri fenomeni da noi non condivisi, come i finti matrimoni con figli, vicini o parenti".

È un fenomeno in crescita?
"Sì, anche se non abbiamo purtroppo una percezione numerica del fenomeno perché si tratta di soggetti irregolari sul territorio moldavo. Entrano con semplice passaporto, senza richiedere il visto e possono rimanere per 90 giorni o sei mesi. Però di fatto non escono più".

Un anziano ha bisogno soprattutto di cure sanitarie, come fa da irregolare?
"L'anziano rimane chiuso in una tranquilla casetta riscaldata, in un paesino o villaggio moldavo: certamente senza tutti i servizi che potrebbe avere in Europa ma con una donna che se ne prende cura. L'anziano ha bisogno di medicine, di assistenza, di sentire quel calore umano fatto anche di religiosità. Una nonnina italiana di 99 anni, seduta nella sedia a rotelle, mi chiama ogni primo venerdì del mese per avere la comunione. Purtroppo la crisi sta generando tante situazioni di questo tipo".

Quali problemi ne conseguono?
"Queste persone prima o poi avranno dei problemi con la riscossione della pensione, nel momento in cui lo Stato italiano saprà che la

pensione è riscossa in modo non chiaro. Saranno chiesti una serie di documenti come la certificazione dell'esistenza in vita e ci sarà l'emersione di una situazione che andrà in qualche modo sanata. E lì nascono i problemi...".

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