
Il caso dei finanziamenti per le produzioni fantasma elargiti dal ministero della Cultura avrà presto una svolta. Dopo la notizia dell'apertura di un'indagine per i quasi 900mila euro versati al presunto killer di Villa Pamphili nel 2020, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha annunciato l'introduzione di nuovi correttivi alla legge Cinema. "Stiamo intervenendo con decisione per garantire che ogni euro destinato al sostegno del cinema italiano sia realmente utilizzato per produrre cultura, lavoro e valore. Nessun film fantasma potrà più approfittare delle risorse pubbliche. Basta sprechi: i soldi dei contribuenti devono andare solo a chi fa davvero cinema", ha spiegato il ministro.
Dal prossimo 23 giugno, quindi lunedì, la Direzione generale Cinema e audiovisivo del MiC integrerà il decreto direttoriale contenente le disposizioni tecniche e applicative relative al riconoscimento del credito d'imposta "internazionale", destinato ad attrarre produzioni estere in Italia. Questo integrerà una serie di novità che renderanno più stringenti i criteri per l'assegnazione, come il rafforzamento degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari; obbligo di presentare, a opera realizzata, una copia completa come condizione per il riconoscimento definitivo del beneficio; obbligo di indicare chiaramente in fattura il titolo dell'opera cui si riferiscono i costi (se superiori a 1.000 euro). Inoltre, sono previsti maggiori vincoli nella documentazione sull'assunzione del personale e sulla certificazione delle prestazioni di servizio rese da terzi.
Queste misure, ha spiegato il ministero guidato da Giuli, si affiancano alle regole già vigenti per le opere di nazionalità italiana, che per ottenere il credito definitivo devono dimostrare l'avvenuta distribuzione nelle sale cinematografiche o la diffusione al pubblico tramite broadcaster nazionali o piattaforme online a pagamento soggette a obblighi di investimento. "l credito d'imposta internazionale nasce con l'obiettivo di incentivare la spesa sul territorio italiano da parte di produzioni estere, coinvolgendo maestranze e imprese italiane. E sta funzionando molto bene. Tuttavia, è nostro dovere vigilare affinché nessuno possa abusarne.
Abbiamo siglato un protocollo con la Guardia di Finanza, abbiamo stanziato 3 milioni e mezzo di euro che abbiamo speso per aumentare il sistema di monitoraggio, sorveglianza, controllo, rendicontazione e certificazione alla fonte, investigando su casi pregressi sospetti", ha concluso Giuli, sottolineando che "chi non rispetta le nuove regole non soltanto perderà il beneficio fiscale, ma sarà escluso per cinque anni da qualsiasi agevolazione prevista dalla legge Cinema oltre a, nei casi più gravi, essere denunciato per truffa".