Strada accusa Letta: "Dal compromesso al tradimento storico"

Il fondatore di Emergency in piazza con la Fiom attacca il govereno: "Se si guarda alle condizioni di lavoro e di vita, è difficile immaginare un Paese più incivile"

Il segretario della Fiom Maurizio Landini insieme a Gino Strada
Il segretario della Fiom Maurizio Landini insieme a Gino Strada

Sono migliaia le persone che questa mattina hanno sfilato per le vie di Roma al corteo nazionale indetto dalla Fiom contro la crisi e le politiche di austerity. In testa al corteo, con lo striscione "Non possiamo più aspettare", il segretario del sindacato dei metalmeccanici, Maurizio Landini, al cui marciavano Gino Strada e Nichi Vendola. Il fondatore di Emergency non risparmia certo critiche nei confronti del presidente del Consiglio Enrico Letta definendo il suo governo come il prodotto di un "tradimento storico".

Strada non usa certo mezzi termini. Arriva addirittura ad augurarsi che l'esecutivo "finisca al più presto". Partecipando alla manifestazione della Fiom, il presidente di Emergency ha colto l'occasione per spiegare che "ormai esiste una distanza siderale tra la vita degli italiani e quella della Casta politica". In questi anni, a detta di Strada, si sarebbe passati dal compromesso storico al "tradimento storico". "La Fiom è, in questo momento, una delle poche realtà in grado di dare voce a quel Paese che voce non ha più", ha continuato spiegando che, "se si guarda alle condizioni di lavoro e di vita, è difficile immaginare un Paese più incivile". E ancora: "Il lavoro, la qualità della vita della persone non interessano la Casta politica, lo abbiamo visto per decenni e di recente è stato riconfermato con forza".

Alla manifestazione era presente anche Stefano Rodotà, candidato "grillino" alla corsa per il Quirinale prima della rielezione di Giorgio Napolitano. "Rodotà sarebbe stato un primo segnale per cambiare l’Italia - ha concluso Strada - c’è stato chi non lo ha voluto e ne pagherà le conseguenze".

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