La sventura di Giarrusso Finisce bagnato e digiuno

Riunione improvvisata tra i tavoli di un ristorante del centro, ma niente cena per il grillino Mario Michele Giarrusso (nella foto), membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato che deve votare sulla decadenza dell'ex premier Silvio Berlusconi. Pioveva a Roma, martedì sera, quando anche gli ultimi senatori lasciano Palazzo Madama al termine di una giornata convulsa e assai nervosa. Giarrusso, che è anche vicecapogruppo M5S, raggiunge sotto la pioggia un gruppetto di «cittadini-colleghi» in un ristorante sudamericano a pochi passi. Si crea un piccolo capannello che occupa un altro tavolo del locale, provocando i primi malumori del personale che aveva già riordinato in vista della chiusura.

Poi, noncuranti dell'ora ormai tarda, i «cittadini-onorevoli» chiedono di poter cenare ma a quel punto la reazione dei camerieri è secca: «Siamo in chiusura. Niente cena». Così il gruppetto si scioglie e Garrusso sconsolato lascia il locale. Come prima il Palazzo, bagnato e a bocca asciutta.

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