Tegole giudiziarie sulle primarie rosse

Bari Un'inchiesta dopo l'altra. A quanto pare così è quando si tratta di primarie in terra di Puglia. L'ultima tegola giudiziaria su quella che il centrosinistra sbandiera orgogliosamente come una grande festa di popolo e democrazia arriva da Bari, dove il candidato sindaco Pd Antonio Decaro (nella foto) si è imposto di misura sul rivale Giacomo Olivieri (Realtà Italia) nella consultazione degli elettori di coalizione. Dopo l'allarme brogli lanciato più volte dallo stesso Decaro, che aveva anche proposto di eliminare le ricevute del voto per evitare un'eventuale compravendita di preferenze, la Guardia di finanza ha deciso di vederci chiaro. Gli investigatori hanno avviato indagini e si sono fatti un giro in uno dei seggi, acquisendo tra l'altro un buono spesa in un supermercato che potrebbe essere stato utilizzato come merce di scambio. Nella giornata di domenica si sono recate alle urne oltre ventimila persone, con un'affluenza record nei quartieri difficili di Bari. E i sospetti sono lievitati insieme alla moltiplicazione dei numeri. «Uno spettacolo indecente», dice il coordinatore provinciale di Forza Italia Antonio Distaso, mentre il sindaco Pd Michele Emiliano annuncia: «Abbiamo vinto contro tutto e tutti».

Proprio il primo cittadino, ex pm antimafia, ha però potuto constatare di persona che aria tirasse ai seggi, visto che quando si è presentato è stato apostrofato al grido di «sbirro di m...». «Sarà stato qualcuno che ho fatto arrestare», dichiara il sindaco».

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