
Donald Trump assesta un'altra picconata ai piani alti di Constitution Avenue, silurando uno dei membri del board della Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, e aprendo la strada a un nuovo braccio di ferro tra poteri. Il presidente americano ha ordinato il licenziamento "con effetto immediato" della governatrice Lisa Cook, accusata di aver falsificato dei documenti per ottenere condizioni più favorevoli su un mutuo. "Ho stabilito che ci sono motivi sufficienti per rimuoverla dal suo incarico", le ha scritto in una lettera.
L'inquilino della Casa Bianca ha generalmente una capacità limitata di rimuovere funzionari dalla banca centrale, e una recente ordinanza della Corte Suprema suggerisce che possono essere rimossi solo per una causa "giustificata", che potrebbe essere interpretata come illecito o negligenza. Trump, tuttavia, fa riferimento a un deferimento penale del 15 agosto da parte del direttore della Federal Housing Finance Agency - suo fedele alleato al procuratore generale degli Stati Uniti. Mossa che, secondo The Donald, fornisce "ragioni sufficienti" per ritenere che Cook (prima donna di colore a far parte del board della Fed, nominata da Joe Biden nel 2022) possa aver rilasciato "false dichiarazioni" su uno o più contratti di mutuo.
Il presidente "non ha l'autorità per cacciarmi, non mi dimetterò e continuerò a svolgere il mio dovere di aiutare l'economia americana, come sto facendo dal 2022", replica la governatrice. E tramite il suo legale Abbe Lowell - che ha avuto come clienti anche il genero di Trump Jared Kushner e Hunter Biden - annuncia una causa contro il tycoon. "Il suo tentativo è privo di qualsiasi fondamento fattuale o legale. Presenteremo una causa per contestare questa azione illegale", spiega l'avvocato.
La decisione del comandante in capo spiana la strada a uno scontro legale storico, con l'attenzione che sarà probabilmente puntata su William Pulte, il suo alleato alla guida della Federal Housing Finance Agency: non è chiaro come sia entrato in possesso delle carte del mutuo di Cook, e i suoi legali sono pronti a dare battaglia per stabilire, secondo alcuni analisti, se si è trattato o meno di un'azione mirata spinta dalla politica.
La decisione di Trump - che punta a riempire le poltrone con profili a lui vicini - rappresenta l'ultimo atto di pressione sulla banca centrale, dopo aver criticato ripetutamente il presidente Jerome Powell per non aver abbassato i tassi di interesse nonostante i dati favorevoli sull'inflazione, e arrivando addirittura a definirlo un "idiota". Pure se ora Powell ha aperto la strada a una decisione in tal senso in occasione della prossima riunione di politica monetaria a settembre. Con la pubblicazione della lettera di licenziamento su Truth, Trump aumenta la pressione sullo stesso presidente della Fed, chiamato in queste ore a decidere se Cook può entrare a Constitution Avenue e soprattutto se può accedere alla sua email. Se dovesse dare il via libera non è escluso che il tycoon possa usarlo come una giusta causa per rimuoverlo dalla guida della banca centrale.
Intanto il siluramento scatena numerose preoccupazioni tra gli
analisti: Lev Menand, professore della Columbia Law School, con il Financial Times definisce la decisione del comandante in capo "senza precedenti", sottolineando che rischia di tradursi "nella fine dell'indipendenza della Fed".