Il trucco siciliano: portaborse assunti come colf

All'Ars i collaboratori dei consiglieri sono assunti con un contratto da domestici. Aggirata la spending review con una furbata per non perdere il sostanzioso bonus

Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta
Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta

Le colf se la sono presa. D'altra parte come dar loro torto? Perché loro sì, che lavorano sodo. Perché i mestieri di casa sono i mestieri di casa: spazzare, lavare, stirare, portare le borse della spesa. Già, portare le borse della spesa: ecco da dove è venuta l'ideona. L'idea che, ancora una volta, si sono fatti venire i furbetti che più furbi non si può.

La spending review approvata dal Parlamento lo scorso 18 dicembre ha tagliato, i fondi da assegnare ai parlamentari per «mantenere» i collaboratori amministrativi, cioè i cosiddetti portaborse? Nessun problema, si sono detti alla Regione Sicilia, inquadriamoli come colf e l'ostacolo sarà aggirato. Detto e fatto. Così per evitare di perdere quella gradevole somma di 3.180 euro di contributo mensile e considerato che la nuova norma consente un regime transitorio, fino al 2017, per i contratti vigenti al 31 dicembre 2013, ecco che alcuni parlamentari regionali sono corsi, prima di festeggiare San Silvestro, ad assumere nuovi collaboratori, garantendosi in questo modo il contributo per altri tre anni. Risultato? Da qualche giorno c'è già un discreto numero di deputati (compresi alcuni duri e puri fra i cinquestelle) con colf al seguito. Cioè con portaborse, inquadrati col contratto da collaboratori domestici. In altre parole anche se mancavano grembiuli e crestina, fino ad un minuto prima che scoccasse la mezzanotte a Palazzo (dei Normanni) è stato tutto un via vai di nuove colf, scusate «portaborse».

Un'ennesima offesa alle tasche degli italiani e anche al buon senso, tenuto conto che il parlamento siciliano ha già in organico 85 persone cosiddette «stabilizzate», alcune con addirittura vent'anni di precariato alle spalle, da cui i gruppi parlamentari possono attingere per arruolare i loro collaboratori amministrativi. «Una trovata di cattivo gusto», ha commentato il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta. Aggiungendo con disappunto: «Io avevo assunto un collaboratore con un contratto giusto e ci rimettevo almeno 5mila euro: ora sono l'unico che ci ha rinunciato. Sarebbe stato opportuno che fosse l'assemblea - ha precisato - a gestire direttamente il pagamento dei collaboratori scelti dal deputato, come avevo suggerito». Illuminante, al riguardo, il parere del deputato Udc e avvocato Alice Anselmo: «La scelta di adottare il contratto dei domestici serve a scongiurare problemi giuridici.

Solo le imprese e gli enti possono assumere, ha detto la parlamentare al Giornale di Sicilia, ma il contratto delle colf è l'unico che prevede la tipologia utilizzabile da una persona fisica, qual è un deputato: si tratta genericamente di servizi alla persona e all'interno del contratto da colf è prevista anche una categoria di servizi amministrativi. Per questo motivo io e molti altri colleghi abbiamo scelto questa soluzione». Per questo le colf se la sono presa. Paragonate ai portaborse? Ma per favore...

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