Politica

Unioni civili, la Bindi contro Bersani: "Nessuno mi rottamerà"

Mentre l'Italia sta affondando la sinistra litiga sui matrimoni gay. E Bersani sbotta: "Noi favorevoli, gli altri si regolino". Ma nel Pd l'ala cattolica non ci sta: veto della Bindi

Piazza Affari conti a prendere sberle dagli speculatori internazionali e lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi galoppa oltre la soglia drammatica dei 500 punti base. Una situazione economico-sociale che sta facendo impallidire il governo tecnico e il presidente del Consiglio Mario Monti, che sul risanamento del sistema Italia hanno impostato il proprio lavoro da quando il capo dello Stato Giorgio Napolitano gli ha conferito l'incarico a Palazzo Chigi. E, mentre l'Italia affonda, il centrosinistra bisticcia sulle unioni civili.

In edicola l'Espresso è uscito con una copertina ad effetto: "E noi ci sposiamo lo stesso". Due ragazze si baciano. "Riti simbolici in Comune e in chiesa, nozze all'estero e luna di miele su misura - si legge sul settimanale - mentre lo Stato nega i diritti e i partiti si dilaniano, inchiesta sui diritti gay fai-da-te". La polemica s'ingrossa, i media la cavalcano. Sicuramente le urla, i fischi e gli insulti alla festa del Partito democratico hanno avuto l'effetto immediato di amplificare la polemica tutta interna ai vertici di via del Nazareno. Così, mentre il leader del Sel Nichi Vendola manda avanti gli "alleati" piddì, il segretario Pierluigi Bersani non solo deve tenere a bada una Rosy Bindi, che non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro, ma deve muoversi con attenzione per non perdere Pier Ferdinando Casini. "Noi, le unioni gay le facciamo. Punto. Gli altri si regolino", ha assicurato ieri sera Bersani liquidando con poche parole le polemiche degli ultimi giorni sul riconoscimento del matrimonio alle coppie omosessuali. Sì, perché le unioni civili sono di fatto entrate nell'agenda politica di un'Italia che avrebbe tutt'altro a cui pensare.

Per capire il rischio (politico) che sta correndo, Bersani dovrebbe dare uno sguardo a Milano dove il sindaco Giuliano Pisapia ha rischia molto sul registro delle coppie di fatto ottenendo soltanto baruffe interne. I Palazzi romani non sono da meno. Mentre l'economia italiana piange, la sinistra litiga e si divide sull'annoso dibattito sui matrimoni gay. Tutti nell'agone politico: i dipietristi che propongono un ddl, il Pd xche si divide (litiga ma non propone), Vendola in pressing su Bersani, Bersani che fa da spartiacque tra cattolici e laici, la Bindi che va in escandescenze, Beppe Grillo che la butta in caciara con una battutaccia, Casini che ricatta, Bersani che prova a ricucire. E lo spread? E la crisi economica? E le riforme costituzionali? Dei veri problemi dell'Italia, al centrosinistra sembra importare davvero poco. Strumentalizzazioni da campagna elettorale. "Cosa dovevo fare dopo le contestazioni alla Festa del Pd a Caracalla? Abbandonare? Ho alzato la voce, ho denunciato la strumentalizzazione", spiega la Bindi in una chiacchierata con Repubblica diecendosi amareggiata per "certi comportamenti" tenuti dall'ala laica del partito. Assicura di non essere sessuofoba ("La rinuncia al sesso mi pesa ma le rinunce valgono per le cose che ci piacciono non per quelle che ci fanno schifo") e ribadisce che non intende fare un passo indietro.

Nemmeno se a chiederglielo è Bersani.

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