Vendetta dei pm di Milano: dopo il flop in tribunale audio-fango sul Cavaliere

Caso Ruby, Boccassini sbugiardata in aula. E su Repubblica.it rispuntano vecchie intercettazioni della ragazza marocchina

Vendetta dei pm di Milano: dopo il flop in tribunale audio-fango sul Cavaliere

Milano - Ma guarda che coincidenza. Qualche giorno fa, all’udienza di Milano per il processo Ruby, succede che uno dei principali testimoni smonta le ipotesi dell’accusa. Succede che il pubblico ministero Ilda Boccassini s’indispettisce e se ne va furibonda dall’aula di giustizia. E ieri succede che Repubblica mette a disposizione sul proprio sito internet una serie di telefonate registrate di Ruby con familiari e amici, intercettate nei giorni in cui esplose il suo caso.
Coincidenze. Fatalità. Così almeno pensano le anime belle. I più maligni invece sono portati a ritenere che pubblicare oggi gli audio con la voce della ragazza sia una sorta di ripicca, una piccola ritorsione contro Silvio Berlusconi che la settimana scorsa aveva segnato un punto a suo favore. Un punto pesante, perché a demolire il teorema della procura di Milano era stata il commissario di polizia Giorgia Iafrate, cioè il funzionario che rilasciò la giovane Karima el Mahroug dopo la telefonata dell’allora presidente del Consiglio. Il commissario Iafrate ha detto in aula di «aver agito nell’interesse della minore». E ha spiegato che in virtù dei suoi poteri di pubblico ufficiale «di fronte alla scelta se lasciare la ragazza in questura (come chiesto dal pm dei minori Annamaria Fiorillo, ndr) in condizioni non sicure o affidarla a un consigliere regionale eletto dal popolo, ho ritenuto di seguire quest’ultima possibilità».
Ed ecco che, con straordinario tempismo, spuntano le registrazioni audio delle telefonate. Repubblica, che le ha pubblicate in esclusiva, tiene a fare sapere che le intercettazioni sono state eseguite dalla polizia giudiziaria del tribunale su ordine del gip e che sono «regolarmente depositate e quindi pubblicabili». Questo per dire che non c’è fuga di notizie né passaggio sottobanco di materiale coperto da segreto.
Ma che cosa contengono questi nastri? Assolutamente nulla di nuovo, di esclusivo o di sensazionale. I testi di quei colloqui sono già abbondantemente noti da oltre un anno. Furono pubblicati da tutti i giornali nel gennaio del 2011, quando esplose il caso. In una telefonata fatta da casa dell’agente Lele Mora, si sente Ruby Rubacuori che all’amica Antonella rivela: «Silvio è pazzo di me. Mi ha chiamato ieri mi ha detto “Ruby ti do tutti i soldi che vuoi, ti faccio d’oro, l’importante è che nascondi il tutto, nascondi il tutto e non dire niente a nessuno”».
C’è anche la conferma che Ruby nega di aver avuto rapporti sessuali con lui. «Quel che non bisogna rivelare è che vado a casa sua. Siamo amici da un anno», dice all’amica. La quale ribatte: «Ma proprio amici?». «Sì – è la risposta della ragazza - solo che la gente pensa subito a male, pensa a una ragazza bella che va a casa di Silvio e lui ogni settimana mi dava 47mila euro... La gente pensa “avrà avuto qualche cosa, avrà fatto sesso”. Non è così».
C’è pure la conferma che la marocchina, all’epoca diciassettenne, aveva chiesto al Cavaliere cinque milioni di euro tramite il suo avvocato: «Avrò tanti soldi e fama, di che cosa devo avere paura. È un po’ come Noemi Letizia, solo che lei era maggiorenne e io minorenne». Parlando con il padre e con altri amici, ancora Ruby confida che Berlusconi le avrebbe suggerito di «passare per pazza, ha detto che mi dà quanti soldi voglio». Tutto già scritto, già saputo, già larghissimamente dibattuto. Fiumi d’inchiostro sono stati versati sulla credibilità di Ruby, sui riscontri alle sue parole, sui bunga bunga e le serate di Silvio Berlusconi, sul ruolo del consigliere regionale Pdl Nicole Minetti.

Il deposito delle intercettazioni è un atto di un processo in corso che non consegna alla pubblica opinione nessun nuovo elemento. Ma depositarle oggi, dopo lo smacco patito in aula, assume il sapore amaro di una rivalsa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica