Nichi Vendola non si lascia intimorire dall'Agenda Monti: "Abbiamo deciso di portare al governo l’agenda Bersani, ma questo non significa che dopo il tempo delle formiche arriva quello delle cicale", ha detto il leader di Sel, "Noi vogliamo essere rigorosi, lottare contro il debito pubblico. Vogliamo semplicemente introdurre, come misura del rigore, l’equità e la giustizia sociale. Vorremmo prendere di più da chi ha di più e di meno da chi ha di meno. Vorremmo capovolgere il significato sociale di quelle politiche di austerity che cercano di salvarci dallo spread ma non salvano milioni di famiglie dalla povertà".
E non si lascia spaventare nemmeno dall'ipotesi che Pier Luigi Bersani possa pensare ancora ad un'alleanza con l'Udc di Casini. Ieri il segretario del Pd ha aperto a chiunque sia contrario "a Berlusconi, alla Lega e ai populismi", lasciando intendere che a sinistra c'è ancora spazio per una coalizione diversa rispetto a quella attuale.
"Non ho alcuna intenzione di cominciare un'avventura precaria, di un governo a corrente alternata", ha detto con forza il governatore della Puglia, dicendo di aver "intenzione di cominciare con Bersani, con Sel e il Pd, un’esperienza importante di una legislatura di cambiamento".
Vendola, da sempre contrario a un Monti-bis e in contrasto con Casini, mette così il leader democratico con le spalle al muro: o Bersani ribadisce la sua fedeltà all'alleato o si sfila prima delle elezioni. Non c'è spazio per il Sel a accordi successivi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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