Vertice Boschi-Romani: accelerata sulle riforme

Accelerata sulle riforme dopo il via libera di Berlusconi. Romani: "Abbiamo fatto passi avanti". Grillo infastidito dall'asse Berlusconi-Renzi: "Niente streaming, cosa nascondono?"

Vertice Boschi-Romani: accelerata sulle riforme

All'indomani del via libera di Silvio Berlusconi, il dibattito sulle riforme costituzionali subisce una positiva accelerata. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi sta cercando mettere a punto i dettagli dell'accordo da votare in Commissione affari costituzionali del Senato. L'agenda è fitta: in mattinata ha incontrato prima il coordinatore nazionale di Ncd Gaetano Quagliariello, nel pomeriggio ha visto il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Paolo Romani. Incontri che entrambe le parti hanno valutato positivamente lasciando presagire una fattiva accelerazione verso l'accordo definitivo. A mal digerire questi avvicendamenti è sicuramente Beppe Grillo: "Perché non hanno fatto lo streaming? Cosa hanno da nascondere?". Polemica che il premier Matteo Renzi lascia cadere e alla domanda "Ci stai o no?" propone un incontro mercoledì prossimo.

"L’incontro con il ministro Boschi ci ha consentito di conoscere le nuove proposte in tema di riforme istituzionali che saranno contenute negli emendamenti dei relatori che verranno depositati in Commissione fra oggi e domani". Dell'incontro con la Boschi Romani ha apprezzato i "significativi passi avanti" fatti dal governo e, quindi, da Renzi rispetto al testo base. Passi avanti che, evidentemente vanno nel senso delle proposte avanzate dalla stessa Forza Italia soprattutto in tema di rispetto e rappresentatività delle indicazioni elettorali dei cittadini italiani. "Resta ancora da fare...", si affretta tuttavia a dire il presidente del senatori azzurri. A fronte di pur positive modifiche rispetto alle proposte iniziali rimarrà necessario per Forza Italia fare gli opportuni approfondimenti e le necessarie valutazioni per determinare la posizione del partito nel suo complesso.

Per il momento anche la Lega Nord, che all'indomani delle europee ha aperto un canale di dialogo con Renzi, si dimostra attendista. "Prima vedere il tappeto e poi pagare cammello. Se la riforma è una buona riforma noi ritireremo i nostri emendamenti", ha commentato il sentore Roberto Calderoli, relatore per le Riforme, in attesa di piccole correzioni del governo e di avere il via libera dai contatti politici in corso.

A guastare con violenza questo clima di confronto costruttivo ci pensa Grillo che su Twitter ha accusato la Boschi per aver "evitato" lo streaming nell'incontro con Romani. Accuse che vengono rese ancora più pesanti dalla posizione di Paolo Becchi, ideologo del Movimento 5 Stelle. "A coloro che in questi giorni fanno i complimenti per un presunto cambio di linea del M5S, perché di colpo sarebbe diventato 'dialogante' e avrebbe 'aperto al Pd' - ha scritto sul blog di Grillo - si fa notare che non è un cambio di linea, ma una prova di responsabilità nei confronti del Paese". Ma, sempre dalle colonne del blog, è Grillo ad aprire alla trattativa con Renzi: "Noi pensiamo di potere dare un contributo fondamentale alle riforme costituzionali e alla legge elettorale. Renzi, ci stai o no?". Sebbene le premesse non sembrino affatto buone, il premier non lascia cadere l'invito dei capigruppo stellati: "La vostra lettera conferma che ci sono molto cose che continuano a vederci su fronti contrapposti, ma proprio per questo giudico importante che le forze politiche più rappresentative del Paese provino a scrivere insieme le regole del gioco".

Dunque, dialogo ma tenendo a mente che "nessuno ha la verità in tasca, tutti possono dare una mano". "Lavoro con determinazione per arrivare insieme a questo obiettivo comune", conclude Renzi proponendo mercoledì prossimo per incontrarsi.

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