La Chiesa in campo ma sa che il Cav ha i voti

Vertici segreti per raccogliere l'eredità del Pdl. Ruini: "Ricordatevi di Berlusconi"

Il cardinale Camillo Ruini
Il cardinale Camillo Ruini

Il Vaticano. Vertici segreti. Il partito delle tonache che torna in campo. Fra scissioni e rifondazioni si fa strada l'idea che un'ala della Chiesa abbia benedetto il varo del nuovo centrodestra alfaniano. E messo in soffitta una volta per tutte la stagione del Cavaliere. Ci sarebbe, secondo Repubblica, la mano di monsignor Rino Fisichella dietro la nascita della nuova creatura. Di più: Fisichella, ex cappellano di Montecitorio ora alla guida del Pontifico consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e il cardinal Camillo Ruini, in pensione ma non al tramonto, starebbero tramando per lucidare un soggetto nuovo che profuma di vecchio: una Dc a trazione Alfano-Mauro, inteso Mario Mauro, ministro della Difesa in rotta con Mario Monti.
Ciascuno, naturalmente, nel caos di queste settimane convulse può piazzare le figurine della politica italiana come meglio crede, ma certo il mondo cattolico, o ciò che ne resta in una società sempre più secolarizzata, cerca ancora una volta di orientare la bussola. C'è stato un tentativo, con le convention di Todi 1 e Todi 2, di dare vita ad un nuovo soggetto prepolitico, una sorta di movimento organizzato trasversale alle tante sigle cattoliche, per dare voce alle istanze e ai temi non negoziabili cari alla Chiesa. Un forum strutturato con la pretesa di raccogliere l'eredità berlusconiana, data con una certa facilità in libera uscita, e prepararla ad una qualche nuova forma di esperienza politica. Risultato: il forum è morto in culla, Berlusconi combatte ancora e attrae milioni di elettori moderati e cattolici. I vertici della Chiesa, alla ricerca di un interlocutore forte, hanno sponsorizzato Mario Monti, convinti di aver trovato l'uomo della provvidenza, poi si sono accorti dell'errore e ora mantengono una certa prudenza. Stanno alla finestra. Aspettano. Dialogano. E non è vero che il divorzio di cui parla Repubblica si sia consumato. Lo riconosce di fatto lo stesso quotidiano quando riporta una frase chiave di Ruini: «Ricordatevi che, se anche il Cavaliere è finito, i voti ce l'ha». Insomma, il giornale diretto da Ezio Mauro accredita il dopo Berlusconi dei fedeli ma ammette che Berlusconi è ancora una calamita.
«La verità - nota Luigi Amicone, diretto di Tempi, settimanale vicino a Cl - è che Repubblica prova a immaginare le mosse dei cattolici in un'Italia che si vorrebbe deberlusconizzata. E s'inventa gli incontri in cui Fisichella avrebbe spinto Alfano, Lupi e Quagliariello, presente Mauro, sulla via della secessione dal Cavaliere. Ma mi pare difficile pensare che ci sia la regia o qualcosa del genere da parte di autorevoli esponenti della Chiesa dietro le svolte e le giravolte di tanti amici cattolici».
Da Bruxelles Mario Mauro nega le riunioni riservate, quasi carbonare con Fisichella. «Non lo vedo da mesi - spiega al Giornale - questa è una bugia senza nemmeno i tratti della verosimiglianza». Altro discorso quello sul cammino politico in corso, con il passaggio da Scelta civica ai popolari: «È vero che ho trovato importanti sintonie - prosegue Mauro - con persone che provenivano da esperienze lontane dalla mia: con Olivero, che arriva dalle Acli, e con Riccardi, che è stato fra i fondatori della comunità di Sant'Egidio». Mauro, che è stato allievo di don Giussani e viene da Cl come Roberto Formigoni e Maurizio Lupi, sta dunque lavorando alla nascita di una creatura che mette insieme cattolici di destra e cattolici di sinistra, rompendo gli schemi e oltrepassando le frontiere di questi ultimi anni.
Insomma, si muovono i cattolici legati a Berlusconi, si muovono quelli che si sono scissi, si muovono gli ex montiani usciti in massa da Scelta civica. Con tutti i ricami e le riflessioni del caso. Nasce una nuova Dc, no nasce qualcosa di nuovo, senza nostalgie, anzi è in incubazione una piattaforma per attendere il futuro che dovrebbe farsi vedere nel 2015. Suggestioni.

Voci. Riposizionamenti. Fisichella ha guidato più di un pellegrinaggio trasversale agli schieramenti: se si vuole ha percorso i tempi, ma erano viaggi di fede. Ora sorride: «Io incontro tutti». Gli scossoni non sono finiti.

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