La famiglia Agnelli deve dire grazie a Sergio Marchionne, il quale non solo è riuscito nell'impresa di salvare la Fiat e farle ritrovare, nell'auto, il suo core business, ma ha dato alla stessa una dimensione internazionale, grazie al colpo Chrysler, e nuove prospettive.
Ecco perché Marchionne appare sempre più blindato dai suoi azionisti che lo hanno anche coinvolto nel consiglio d'amministrazione della holding Exor. Marchionne, dunque, vale oro per gli Agnelli e, allo stesso tempo, viene riempito d'oro dagli stessi, tra emolumenti e azioni.
Ecco perché, viste le quotazioni altalenanti a Piazza Affari, la tendenza degli Agnelli è quella di ringraziare il deus ex machina del gruppo sempre più attraverso le stock grant, cioè l'assegnazione gratuita e programmata di azioni, rispetto alle stock option (che danno invece il diritto di acquistare azioni di una società a un determinato prezzo d'esercizio).
Non è un caso che Marchionne debba ancora esercitare i suoi diritti su 16 milioni 920mila azioni, di cui 10 milioni 670mila al prezzo di 6,583 euro e 6 milioni 250mila a un prezzo di esercizio pari a 13,37 euro. Marchionne, comunque, viene premiato dagli azionisti sia per gli obiettivi raggiunti sia per la sua fedeltà al gruppo industriale di Torino. Nel 2009 è stato deliberato un piano di stock grant, poi modificato nel corso dell'assemblea del marzo 2010, grazie a cui Marchionne, alla fine del 2011, ha maturato 4 milioni di azioni gratuite Fiat Industrial e 4 milioni di azioni gratuite di Fiat Spa. Di queste azioni, ne ha utilizzate solamente una parte per pagare le tasse; le altre non sono state impiegate.
Il tutto avrebbe avuto un valore, se venduto globalmente all'epoca, prossimo ai 50 milioni di euro. Il solo stipendio, Fiat Industrial e FiatSpa insieme, è risultato nel 2011 di poco superiore ai 5 milioni di euro. Per Marchionne, poi, sono previsti altri 7 milioni di diritti, spalmati su tre tranche (2,33 milioni di euro ciascuna), nell'arco di tempo 2012-2015. Al corso di ieri del titolo Fiat in Piazza Affari (4,6 euro) la tranche vale circa 10,7 milioni.
Fin qui i premi in azioni, a cui bisogna aggiungere lo stipendio annuale che il top manager percepisce dagli Agnelli a partire dal 2004, anno in cui è stato pagato, però, soltanto per sette mesi, cioè dal suo insediamento alla guida operativa del Lingotto dopo la scomparsa di Umberto Agnelli e l'uscita di scena di Giuseppe Morchio. Lavorerà 18 ore al giorno tra Europa e Stati Uniti, come lo stesso Marchionne ha più volte ricordato, ma ovviamente anche un manager del suo calibro non può non essere attento ai conti del suo portafoglio.
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