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"Intervento da 40 miliardi senza fare deficit"

Tremonti rivela l’entità del decreto e le moderate ricadute sui conti pubblici: "Da coprire solo 1-1,5 miliardi nel 2009 e 3-4 miliardi nel 2010". Entrate e Pil in linea con le stime. Arrivano 23 miliardi per la Pubblica amministrazione

"Intervento da 40 miliardi senza fare deficit"

Roma - Il «volume» delle misure contenute nel decreto legge anticrisi e nell’aggiustamento del bilancio è di circa 30-40 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ieri nel corso di unaconferenza stampaha tolto il velo all’entità finanziaria dei provvedimentirecentemente varati dal governo.

A fronte di questo impegno, le ricadute sui conti pubblici saranno moderate. «L’adattamento del bilancio-haspiegato-saràcontenuto perché non vogliamo fare deficit: il fabbisogno finanziario del 2009 è di 1-1,5 miliardi, cifra controllabile e gestibile, mentre sul 2010 ci sono da trovare 3-4 miliardi,poidipendedacomeandrà il gettito».

Quella di Tremonti è una sorta di guerra preventiva alle critiche stereotipate dell’opposizione. «A bilancio ci sono 1,5 miliardi? Mi aspetto che mi dicano: “Allora è unbluff”. No,nonèunbluff» perché ci sono 23 miliardi di liquidità peripagamentidei debiti delle amministrazionipubbliche,2miliardi di detassazione degli utili reinvestiti e misure a costo zero come il taglio delle commissioni bancarie che valgono 2 miliardi.

Il titolare del Tesoro ha voluto ribadire quali sono i punti cardine della politica attuata. «Non ho mai detto che le riforme non servono- ha dichiarato -ma il nostro problema è nell’export perché la crisi è venuta da fuori». E comunque la riforma più importante è giàstatafatta: ilfederalismo fiscale. Sul fronte pensionistico, invece, non c’è nessuna fretta perché «ilsistema italianoètra ipiùstabili del mondo e comunque abbiamo bisogno dei dati Inps».

Il futuro prossimo, tuttavia, non si presenta con profili tragici. «L’andamento delle entrate è inlineaconle previsioni».Diconseguenza dovrebbe comportarsi pure il Pil, «il risultato finale è compreso nei meccanismi di aggiustamentodelciclo ». Ma per definire una exit strategy è ancora presto. «Il 2009 ci è ancora ignoto », ha concluso. Tremonti ha comunque voluto entrarenelmeritodei singoli  articoli del decreto anticrisi ricordando l’importanza del premio di occupazione per le imprese che non licenzianoe il divieto di massimo scoperto: su un fido di 10mila euro una famiglia potrà risparmiare tra i 120 e 180 euro annui. «Se se ne inventano un’altra, interverremo anche sull’altro congegno », ha promesso Tremonti.

Fondamentali i 23 miliardi per i debiti della pubblica amministrazione disponibili entro luglio. In particolare 5 miliardi sonocontenuti nel decreto in attesa di promulgazione e 18 saranno sbloccati dall’assestamento («5,5 miliardi andranno al Conto per integrazioni di cassa e 1,4 miliardi ai comuni per il minor gettito dell’Ici rurale», ha spiegato il ragionieredello StatoCanzio). Analoga importanza ha l’accordo tra Cdp e Sace per il sostegno all’export. «Movimenteremo un paio di miliardi l’anno-ha argomentato l’ad Varazzani - ma per una nave che costa 300 milioni si risparmieranno 30 milioni di interessi in 5 anni e questo potrebbe indurre un cliente esteroacostruire in Italia». E «questo costringerà le banche ad adeguarsi », ha sottolineato il ministro. Tremonti è stato parco di particolari sulla possibilità di varare un nuovo scudo fiscale («Boh! Stiamo seguendo Usa, Gran Bretagna e Ocse», ha detto).

L’importante è avere introdotto la norma controi paradisi fiscalicheconsidera frutto di evasione le somme detenute fuori dai confini e non dichiarate invertendo

l’onere della prova. «Non è da escludere che i patrimoni degli Agnelli vi possano rientrare», ha dichiarato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, a proposito della disputa sull’eredità dell’Avvocato.

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