RomaIl ministero dellInterno ha deciso di avviare «accertamenti» sullintervista al pentito di mafia Gaspare Spatuzza pubblicata sul numero de Lespresso della scorsa settimana. Quellintervista, scrive il Viminale in una nota, non è stata autorizzata dalla commissione competente del ministero. La risposta del settimanale, «lha autorizzata la magistratura», non chiarisce e anzi complica la vicenda.
Spatuzza, il pentito che accusa Berlusconi e dellUtri di essere stati i «referenti della mafia», si trova attualmente in «piano provvisorio di protezione». Una situazione che consente di applicare, secondo il Viminale, la norma prevista dalla legge 82 del 1991, articolo 12, che impegna i collaboratori «a non rilasciare a soggetti diversi dalla autorità giudiziaria, dalle forze di polizia e dal proprio difensore dichiarazioni concernenti fatti comunque di interesse per i procedimenti in relazione ai quali hanno prestato o prestano la loro collaborazione».
Dal 2005, si spiega ancora, si possono rilasciare interviste ma solo «a scopi di studio o di ricerca» e dopo previa autorizzazione della commissione del Viminale. Autorizzazione che però non cè stata. Lanomalia dellintervento di Spatuzza su Lespresso era stata segnalata nei giorni scorsi con uninterrogazione parlamentare dal deputato Amedeo Laboccetta (Pdl). Ieri il capogruppo a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, ha commentato con parole molto dure: «Il rilascio di unintervista allEspresso da parte del cosiddetto pentito Spatuzza è un episodio gravissimo e dà la precisa percezione del fatto che egli è usato e si lascia usare per ragioni politiche che vanno molto al di là della dimensione specifica di un pentito ma definiscono quella di un soggetto che è parte di una operazione politica».
Nella lunga intervista curata da Lirio Abate, conclude il Viminale, «non vi è stato alcun provvedimento di autorizzazione al rilascio». E quindi si dispone «un accurato e completo accertamento volto ad appurare le circostanze» che lhanno determinata e «se vi siano state violazioni del divieto imposto» dalla legge 82/91». Questa la versione della direzione de LEspresso: «Il Giornale aveva da tempo chiesto unintervista a Gaspare Spatuzza che però era stata da lui rifiutata. Successivamente il collaboratore di giustizia ha chiesto e ottenuto dalla magistratura lautorizzazione a inviare allespresso una lunga lettera, quella pubblicata sul numero 31 del 5 agosto 2010». Per Spatuzza torna a chiedere lavvio del programma di protezione lassociazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.
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