Immergersi in questo libro è come essere invitati in un salotto fuori dallo spazio e dal tempo, in un'atmosfera intima e delicata, impregnata di ricordi tutti al femminile. Come quadri preziosi di una galleria privata di amicizie, alcune vissute, altre solo immaginate. L'autrice ci invita a conoscere alcune donne speciali. Quando due anime vibrano su corde simili non ha più importanza incontrarsi realmente, sembra suggerire Rita Parodi Pizzorno nell'aprirci le porte della sua eccezionale cerchia di amiche. E così Paola Gonzaga emerge vivida come una presenza in carne e ossa, e le pareti del castello in cui abitò sembrano respirare la sua vita. Brilla di ricordi reali, invece, l'amicizia con Lydia Lea Ansaldo, artista poliedrica che non smise neanche in tarda età di incantare i numerosi allievi con la sua effervescente intelligenza. Insieme a lei Rita condivideva ricche e stimolanti ore dedicate alla poesia, al teatro, alla musica e all'arte in tutte le sue forme e ne rievoca qui la bellezza, quasi divina, in contrasto con l'aridità spirituale dilagante: «Confronto il mondo esterno rivolto ai beni materiali, proteso alla conquista del proibito, pervaso dal sesso, con il tempio di cultura da cui lei è depositaria da lunghi anni (...) e temo di aver vissuto in sogno la breve parentesi con lei». Anche nell'amica Margy (la contessa Margherita Folcini) è la ricchezza interiore, suggellata dalla cultura, a emergere come rilievo essenziale e distintivo, trait d'union che accomuna queste donne dalle personalità forti.
Già autrice di poesie e racconti, in «Affresco d'epoca» la Pizzorno aveva attinto dalla storia i colori per dipingere i suoi ritratti umani. Qui lo fa ancora, con in più quel tocco lieve di magia che rende amiche le donne.Rita Parodi Pizzorno, «Ritratti di donna», Fratelli Frilli Editori, 135 pagg., euro 8,50
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